“Dopo quasi un anno dall'ultimo articolo apparso sui mass media, la storia di Roberto Di Lillo, noto imprenditore di Sulbiate e proprietario della Tecno Scavi, non trova ancora nessuna soluzione.
Passata l'onda emotiva del momento, l'imprenditore è stato lasciato solo dalle istituzioni nella sua battaglia legale verso la finanziaria che ha messo sotto sequestro la sua azienda per mancati pagamenti, dovuti ad un credito IVA, all'epoca dei fatti non ancora incassato, che l'imprenditore allora vantava dai suoi creditori.
Ad oggi, ironia del destino, il Di Lillo si trova anche a pagare le imposte comunali sul capannone, sede della sua ex attività. Come se non bastasse la situazione è ancora in fase di stallo in quanto, alle pressanti richieste dell'imprenditore, la banca non da nessuna risposta.
Mi sembra assurdo che la burocrazia in Italia non permetta all'imprenditore, intenzionato a pagare i suoi debiti, di ripartire con la sua attività e che un cittadino non possa avere risposta alle domande presentate all'istituto bancario coinvolto.
Penso che il dovere di ogni politico sia quello di tutelare il singolo cittadino prima e l'imprenditore poi. Non possiamo lasciare da solo il Di Lillo a combattere la sua personale battaglia contro chi non da risposte (l'ente di credito).
Spero di poter essere mediatore tra le parti e spero soprattutto nell'intervento del neo sindaco Della Torre per mettere la parola fine e con esito positivo, a questa anomala situazione che si sta trascinando da tanto tempo”