Dopo alcuni anni dedicati alla ricerca e alla realizzazione di una nuova tecnica artistica come la pittoscultura, l'artista redavallese e vogherese d'adozione Ernesto Tino Montagna ha deciso di fare un ulteriore passo avanti dedicandosi alla scultura. Un cammino che ora appare giunto a maturazione.
Così per sancire il passaggio al nuovo momento artistico e produttivo, l'artista ha deciso di accogliere l'invito del Sindaco di Redavalle il Dottor Fabio Lombardi che già l'anno scorso, alla presentazione della prima monografia dedicata alle opere di pittura di Montagna e intitolata “Opera Omnia”, aveva dato la propria disponibilità ad ospitare una mostra delle opere del Maestro.
La proposta è stata accolta con molto piacere da Tino Montagna che ha così deciso di cogliere l'opportunità di un'esposizione nella sua terra d'origine cui è molto legato, per aprirsi alla realizzazione di opere nuove che segnassero una svolta nella sua produzione. Per questo motivo già dallo scorso anno, Montagna ha intensificato le sue sperimentazioni per arrivare ad una produzione scultorea che fosse matura per un'esposizione.
Il “senso” della scultura di Ernesto Tino Montagna
Le prove sono state numerose e hanno riguardato una tecnica interessante che parte dal principio omologo a quello delle pittosculture, ovvero il riciclaggio di materiale di scarto o comunque non più utilizzabile al quale, grazie all'operazione artistica, viene restituita una nuova dignità e vita in quanto oggetto d'arte.
Montagna ha quindi ripreso oggetti di vita quotidiana ma che rappresentano forse meglio di altri, il vissuto personale non solo dell'artista ma di tutti, ovvero l'abito.
La prima opera riuscita pienamente, di questo nuovo filone creativo, è stata “La giacca” realizzata ed esposta in assoluta anteprima alla mostra di aprile allo Stanzone di Voghera e poi entrata nel patrimonio artistico di Spazio Viola di Giuseppe Viola diventato in questi anni non solo un estimatore ma anche un grande amico di Tino Montagna.
Se è pur vero che “l'abito non fa il monaco”, in questo caso però l'abito fa davvero l'artista, riuscendo a rendere l'idea astratta che il Maestro ha voluto affidare all'oggetto rinobilitandolo e facendolo diventare l'anima dell'opera stessa. Il gesso, i collanti e i fissanti, una base di legno e un sostegno, oltre a qualche piccolo segreto che non può mai mancare in un artista, sono tutto ciò che serve all'artista per impostare e realizzare il lavoro che prende vita con pazienza e lunghi tempi di attesa per permettere alle sostanze utilizzate di solidificarsi e trasformare l'oggetto in opera d'arte.
Un'opera che ben si adatta ad una location semplice e improntata al minimalismo proprio come intende l'arte Tino Montagna: usare elementi minimali perché solo da questa combinazione possono uscire opere vere e profonde ma sempre e comunque legate alla realtà.
Così quest'anno, in occasione della Festa Patronale di Redavalle, organizzata dalla Parrocchia di San Rocco e Martino sotto la guida del Parroco Don Francesco Favaretto, l'esposizione di Tino Montagna sarà un modo per tenere a battesimo questa sua nuova produzione.
Nella personale saranno esposte una trentina di opere fra cui una silloge di pittosculture con una novità anche in questo settore, uno splendida tela verticale realizzata nel bicromatismo per eccellenza, il bianco-nero; queste faranno da corona alle novità assolute, ovvero le sculture che saranno le protagoniste.
Location della mostra, che si apre sabato 10 agosto alle ore 21, sarà la Palestra di via Capitani, 32; con una breve cerimonia di inaugurazione, il Sindaco Lombardi farà gli onori di casa. La manifestazione ha infatti ricevuto il patrocinio del Comune.
La Personale di Tino Montagna resterà aperta ai visitatori fino a lunedì 19 agosto in orario serale (ore 21,00-23,30); l'ingresso è libero.
In mostra sarà reperibile anche il CD monografico dell'artista “Opera Omnia-Destino d'artista”.
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