Proseguono le celebrazioni per il 400esimo anniversario dalla traslazione delle reliquie dei Santi Magi dalla cappella di Sant'Ambrogio alla chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, con l'apertura straordinaria ad ingresso libero proprio di Sant'Ambrogio, un bene artistico – culturale del IV secolo della nostra città normalmente chiuso al pubblico.
Sabato 27 aprile, sabato 4 maggio, domenica 5 maggio, sabato 11 e sabato 18 maggio – dalle ore 15:00 alle 17:00 - sarà dunque possibile “varcare il cancello di ferro che divide la chiesetta dalla trafficata via dei Mille per entrare in un'oasi di silenzio e rivivere il tempo di Sant'Ambrogio e di sua sorella Marcellina”.
Un gruppo di giovani volontari della Comunità Pastorale Epifania del Signore, preparati dagli autori delle pubblicazioni dedicate all'anniversario, accompagnerà i visitatori.
“Si cercherà – spiega Paolo Polvara, volontario e componente del Comitato Promotore - di non limitare la nostra disponibilità alla semplice accoglienza, ma di valorizzare il patrimonio locale fornendo anche brevi spiegazioni di carattere storico-artistico e qualche informazione sulla vita della comunità, alla riscoperta dell'architettura e dell'arte sacra quali testimonianze di fede».
Info 039.870002
PER SAPERNE DI PIÙ SULLA CHIESETTA DI SANT'AMBROGIO
La Storia
Secondo la tradizione, nel IV secolo, in questo luogo, lungo l'antica strada dei carri, in prossimità della strada militare romana che portava verso Aquileia, esisteva una villa che Ambrogio, allora prefetto di Milano, aveva comprato, per trascorrervi alcuni momenti di riposo, com'era in uso presso i romani. Alla sua morte, nel 397, la lasciò in eredità alla Chiesa milanese e in usufrutto alla sorella Marcellina, che vi conduceva vita monastica con alcune sue consorelle. L'attuale chiesa sorge sul luogo, dove si trovava l'antico oratorio del monastero delle monache benedettine che erano grandi proprietarie delle terre tra cascina Sant'Ambrogio, Baraggia e il centro dell'attuale Brugherio.
L'interno
L'altare è sovrastato da una tela recente, eseguita dall'artista brugherese Antonio Teruzzi, che raffigura Cristo affiancato da Sant'Ambrogio e da Sant'Agostino. Sopra la pala ci sono sei formelle con decorazioni gotiche raffigurante San Luca, San Giovanni, Dio Padre, lo Spirito Santo e i Santi Apostoli Pietro e Paolo. La tela riproduce la copia di un'antica pala quattrocentesca, che era stata lasciata qui, al posto dell'originale, dai Dubini, allora proprietari della Cascina Sant'Ambrogio. Attualmente l'antica pala, pregiato dipinto di scuola nordica, è oggetto di studi e sarà in primo piano durante un prossimo convegno a Ginevra.Interessantissimi i due affreschi di autore ignoto di scuola lombarda del XIV secolo sulle pareti laterali: l'uno, a destra, con i tre fratelli santi, Marcellina, Ambrogio e Satiro; l'altro, a sinistra, con San Sebastiano alla colonna e Papa Fabiano benedicente. Essi costituiscono la parte originale e più antica dell'oratorio delle monache.
Le reliquie dei Magi
Il 14 maggio del 1592, il Vicario Foraneo, monsignor Camillo Aulari, arciprete di Monza, durante una visita pastorale, trovò nell'antico oratorio delle monache, ormai ridotto a cantina e deposito, una cassetta con alcune reliquie, tra cui anche quelle che furono riconosciute poi come le Reliquie dei Tre Santi Magi, tre ossicini delle dita mignole, proprio quelle che mancano ai corpi dei Magi conservati nel Duomo di Colonia. Il parroco Francesco Bernardino Paleari riuscì ad ottenere quelle reliquie dalle monache di Santa Caterina alla Chiusa, a titolo gratuito, a condizione che esse fossero conservate con gli onori dovuti a reliquie così preziose.
Un documento del 13 aprile 1613, conservato nel Fondo di Religione dell'Archivio di Stato di Milano, attesta la presa di possesso delle reliquie da parte del curato e della comunità parrocchiale di San Bartolomeo.
Il 27 maggio dello stesso anno, con una solenne processione, le reliquie furono trasportate dalla chiesa di Sant'Ambrogio a quella di San Bartolomeo.
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