Segrate, 24 settembre 2010 - Possono chili di vestiti usati diventare opportunità di imparare a leggere e scrivere per bimbi che non sono mai andati a scuola? La risposta è sì. Ed è sì da oltre 30 anni, grazie a HUMANA People to People, organizzazione non profit dal 1998 impegnata in Africa, Asia e America Latina con progetti di sviluppo nell’ambito dell’educazione. Come? In gran parte grazie alla raccolta di abiti usati, che vengono venduti in Europa e nei paesi del Sud del Mondo. Un’attività che in Africa consente di incentivare la piccola imprenditoria locale e creare posti di lavoro. Il ricavato permette di dar vita a progetti finalizzati a promuovere l’educazione allo sviluppo nei paesi poveri del pianeta.
Un’azione in cui Segrate ha fatto sentire il suo “peso”: grazie ai 53.440 chili di vestiti raccolti in città nel 2009, utilizzando i venti contenitori installati sul territorio, si sono potuti formare infatti tre insegnanti per le scuole elementari del Mozambico.
Il contributo di Segrate, terzo comune italiano nella graduatoria di chi ha implementato maggiormente la percentuale di indumenti raccolti (+188 %) rispetto al 2008, è stato premiato giovedì 23 settembre durante la cerimonia conclusiva della prima edizione del “HUMANA People to People DAY– Education for All 2010”. Una campagna realizzata in 17 paesi europei dall’organizzazione presente anche in Italia con 3 sedi, di cui una a Pogliano Milanese.
A ritirare il premio Giuseppe Inì, assessore alla Cooperazione Internazionale.
“Pochi immaginano che i vestiti inseriti in un contenitore permettono a 4 bambini di frequentare una prescuola o di formare un maestro in Africa” – dicono da Humana.
“Ai cittadini segratesi non mancano sensibilità e generosità – commenta il sindaco di Segrate Adriano Alessandrini – sono sicuro che con il nostro buon cuore continueremo a fare sempre di più. Sono 75 milioni i bambini nel mondo che non hanno accesso alla scuola – aggiunge -, è un dato sconvolgente. L’istruzione è un diritto universale che a milioni di adulti e bambini è negato. Dobbiamo prenderne consapevolezza e adoperarci per trovare nuove risorse che possano ridurre le drammatiche conseguenze dell'analfabetismo: povertà, sfruttamento, scarsa crescita economica, violenza, emarginazione, esposizione a malattie. Fare qualcosa, guardando oltre la propria realtà, è estremamente facile. L’opera di Humana dimostra che basta davvero un piccolo gesto per fare un miracolo: i nostri abiti usati sono preziosi e possono contribuire a liberare da povertà e arretratezza migliaia di persone attraverso l'istruzione”.
La raccolta di abiti in Italia, realizzata in accordo con 565 comuni, permette inoltre di tutelare l’ambiente: i vestiti recuperati, infatti, non diventano “rifiuti”, consentendo un risparmio economico e la riduzione delle emissioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera.