
Il Sindaco ha deciso di annullare il procedimento per la realizzazione del mega capannone della Lucchini Artoni. Lo ha fatto a seguito dell'esito di una riunione con ARPA che si è tenuta proprio il giorno prima che arrivassero i finanzieri a sequestrare una bella fetta dell'area ex-dogana, sette camion della ditta e pacchi di documenti in Comune. Proprio il giorno prima che i p.m. Pirotta e Pradella che hanno disposto il sequestro puntassero il dito, come riportato dalla stampa (Il Giorno, 22 febbraio), anche contro "i comportamenti incomprensibilmente tolleranti da parte delle autorità amministrative incaricate delle autorizzazioni e dei controlli" ed evidenziassero “la vicinanza della casa comunale all'area di via Tiepolo e all'area ex Dogana, tratto caratterizzato, con progressiva frequenza, dai continui trasporti (anche in orari notturni) di rifiuti".
Proprio il giorno prima, dopo aver, per mesi, respinto l'ipotesi. Era il 10 ottobre 2011 quando il C.C. di Segrate discusse una mozione a firma dei consiglieri P. Micheli e G. Rosa intitolata: “Delocalizzazione della Lucchini-Artoni”. La mozione sottolineava i disagi causati dalla ditta ai residenti di Segrate Centro (la puzza, il rumore dei camion), protestava per la decisione del Sindaco e della sua maggioranza di consentire alla ditta di realizzare un enorme capannone al confine con l'area residenziale di Segrate Centro e ricordava le contestazioni dell'ARPA alla ditta (l'accumulo di materiale fresato senza permessi, l'uso di un distributore privato di gasolio non autorizzato, l'aver eliminato le protezioni alla confinante roggia con il rischio di farvi defluire gli scarti di lavorazione).
La maggioranza PDL e Lega respinse la mozione; a spiegare il no ci pensarono Nardio (capogruppo PDL): “Non cerchiamo polemiche ma soluzioni”, Casadio (presidente della Commissione Ambiente): “Abbiamo un dovere che è quello di amministrare”, Viganò (Lega Nord): “Non abbiamo bisogno che qualcuno ci dica cosa fare, specialmente voi” e, a nome del Sindaco, gli assessori Orrico e Zanoli.
A fine gennaio il Sindaco in una intervista alla Gazzetta della Martesana indicava la soluzione: un capannone pressurizzato in grado di trattenere le esalazioni. Lo scorso 6 febbraio apparve sul sito del comune l'avviso di pubblicazione della procedura di Valutazione Ambientale (VAS) per la variante urbanistica chiesta dalla Lucchini Artoni.
Poi finalmente il ripensamento, con i finanzieri già per strada: “ARPA ha spiegato che nemmeno il capannone pressurizzato funziona, la delocalizzazione è l'unica soluzione”.
E' giusto cambiare opinione di fronte all'evidenza. Farlo, a volte, richiede coraggio ed intelligenza. Un bel po' di sfrontatezza certamente aiuta.
5 marzo 2012
Insieme per Segrate e Segrate Nostra
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