Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Marco Pintavalle, dj e produttore siciliano che si raconta così. "Ho 30 anni, sono nato a Mussomeli, un bel paese in provincia di Caltanissetta. Vivo ancora in Sicilia. Passioni al di là del djing? C'è la cucina. Si, mi piace tanto cucinare, dai piatti ai piatti!"
Che musica stiamo ballando oggi, a fine inverno 2018 - 2019 e che musica balleremo la prossima estate?
House e Soprattutto Reggaeton. Quest'ultimo ce lo porteremo dietro ancora per un po'... e non è affatto detto sia un male. La tendenza è internazionale, la musica urban è la più ascoltata e ballata nel mondo, mica solo in Italia.
Che stai facendo di bello in questo periodo?
Sto lavorando a due nuove tracce, che usciranno nei prossimi mesi. E non è tutto: sto organizzando un nuovo party insieme a tanti ragazzi, Noche de Fuego. E' un evento dedicato al reggaeton e alle sonorità che fanno scatenare…
Come scopri musica nuova da proporre nelle tue serate?
Cerco sempre new musica, ascolto molta radio, sta tornando di moda la musica italiana, il che non è una male... e ovviamente cerco anche nuovi brani reggaeton. In pista funzionano sempre.
Dove andresti per un weekend di party e divertimento?
Voglio andare a vedere davvero il Coachella, il super festival californiano... prima o poi ci andrò.
Mash up e bootleg: sono sempre più importanti per i dj set oppure no?
Lavoro tanto con mash up e bootleg. Ho avuto molti riscontri da dj di spessore. Sto collaborando poi con un ragazzo, Giacomo Cascone, che è davvero molto bravo... Insieme rimodelliamo i brani... e più che creare dei semplici mash up, facciamo delle 'cover evolute' cantate proprio da lui!
Quanto conta la tecnologia in console?
Secondo me non conta più di tanto. Il punto è poi che ogni strumento é adatto per proporre musica. Quello che conta davvero è far muovere la pista e questa cosa non la fanno certo un cdj o un computer.
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