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18/02/2019Associazione Heart
 
lo Spazio heart celebra i cinquant'anni di attività dello scultore
 
GIANNI BUCHER SCHENKER UN UOMO LIBERO
 
La mostra racconta la produzione dell'artista osservando il suo progressivo passaggio dalla figurazione all'astrazione con un importante numero di opere realizzate dagli anni Settanta ai nostri giorni
 
Gianni Bucher Schenker
UN UOMO LIBERO
1969 - 2019

Curatela scientifica a cura di
Simona Bartolena e Armando Fettolini

Dal 24 febbraio al 24 marzo 2019
orari di apertura: sabato e domenica
dalle 16.00 alle 19.00
e in occasione degli eventi in calendario

Dopo l'indagine sulla relazione tra parola e immagine della mostra Poesia Visiva, lo Spazio heart
entra in un capitolo completamente differente celebrando i cinquant'anni di attività dello scultore
Gianni Bucher Schenker.
La mostra, curata da Simona Bartolena in collaborazione con Armando Fettolini, racconta la produzione
dell'artista osservando il suo progressivo passaggio dalla figurazione all'astrazione con un
importante numero di opere realizzate dagli anni Settanta ai nostri giorni.
Le evocative figure scolpite da Gianni Bucher Schenker abiteranno lo Spazio heart dal 24 febbraio al
24 marzo, offrendo occasione per una riflessione sulla scultura, i suoi linguaggi e i suoi materiali.
Gianni Bucher Schenker, classe 1947, appartiene a quella illustre schiera di artisti che partono
dalle proprie mani, dal fare, per costruire un percorso serio e personale nell'arte. Della scultura
Bucher conosce i processi, i materiali, gli strumenti: ne possiede il mestiere. Una capacità di gestire
le tecniche plastiche che gli viene dagli studi alla Scuola Superiore di Arte Applicata del Castello
Sforzesco e ai corsi di scultura e nudo seguiti a Brera e che lo porta, ancora molto giovane, a diventare
un abile medaglista, attività nella quale vanta premi, riconoscimenti, importanti committenze e
acquisizioni pubbliche. Nel frattempo porta avanti con piglio deciso la propria ricerca nella scultura
a tutto tondo. Il suo interesse è da subito indirizzato alla figura umana, in particolare quella femminile,
che lui plasma nell'argilla o intaglia nel legno in forme allungate, spesso mutile negli arti. Sono
corpi dalla forte intensità emotiva, molto drammatici, ma che suggeriscono già, nella loro essenzialità,
una possibile evoluzione verso l'astrazione: un percorso che Bucher ha compiuto in questi
decenni di lavoro, giungendo oggi a opere che viaggiano sul sottile confine che separa l'astrattismo
dalla figurazione, in un gioco straordinario di suggestioni che rimandano al corpo affiancate dal gusto,
elegantissimo, per l'armonia e il dinamismo delle forme e l'essenzialità delle superfici. Le sue
figure hanno ormai superato il limite dello spazio e del tempo, collocandosi in un limbo sospeso,
tanto terreno quanto trascendente, che non appartiene all'immaterialità del passato ma sfugge anche
alle effimere contingenze del presente.

“C'è, senza dubbio, qualcosa di ancestrale in questi corpi dalle forme sintetizzatissime: qualcosa
che riporta certamente a Brancusi e Modigliani, ma solo nel senso di un'affinità elettiva nell'approccio
al primitivismo e nella sensibilità nel cogliere l'armoniosa purezza delle forme della natura.
Come nei due giganti del Novecento il confronto con l'arte primitiva c'è ed è elemento fondante, ma
non si traduce in aggressività e istinto tribale, come invece succede, ad esempio, negli artisti di Die
Brücke. I ritmi non sono quelli indiavolati e rituali della Danza intorno al vitello d'oro di Nolde o di
certe statuine lignee di Kirchner: quelle di Bucher sono danze armoniose, eleganti e sublimi nella
loro essenzialità come, appunto, le forme levigate di Brancusi, i colli allungati di Modigliani e le forme
sinuose – dipinte, scolpite, ritagliate nella carta – di Henri Matisse. In fin dei conti, queste Veneri
di Willendorf contemporanee hanno più da condividere con la potente bellezza del corpo femminile
che diventa (o ritorna ad essere) terra, fuoco, ghiaccio, acqua delle Silueta di Ana Mendieta che con
gran parte delle figure femminili della scultura contemporanea. Sono archetipi di femminilità e di
una bellezza che supera il tempo e i canoni estetici delle mode imperanti. Trovano la propria bellezza
nella purezza delle loro forme e nella qualità tattile delle materie in cui sono realizzate.
Legno, argilla, pietra: l'artista ha con la materia un rapporto d'elezione. Ne conosce i segreti e ne sa
far suonare le corde migliori. Le superfici delle sue sculture sono accarezzate fino alla levigatura,
portano il segno dell'amore sincero con cui egli le ha create.
Uomo schivo ma non certo incapace di relazioni sociali, Bucher parla poco di sé, preferendo che
siano le sue opere a parlare. Il loro linguaggio, del resto, è chiaro e senza inganno, non si ammanta
di una patina di intellettualismo per proteggersi. Le opere di Bucher non hanno doppie chiavi di lettura;
vivono nella loro incantevole immediatezza, evocando i grandi misteri dell'esistenza nella loro
disarmante semplicità”
(dal testo in catalogo di Simona Bartolena)

BIOGRAFIA
Gianni Bucher è nato a Milano nel 1947.
Dal 1964 al 1970 frequenta la Scuola Superiore d'Arte applicata, annessa al Castello Sforzesco. Sotto la
guida del professor E. Monti apprende la tecnica della medaglia.
Completa i suoi studi con corsi di nudo a Brera.
Nel 1969 inizia la sua attività di medaglista e scultore.
La prima esposizione risale al 1966, ma deve attendere il 1971 per ricevere il primo invito a partecipare
a una collettiva di grafica all'Arengario di Milano.
La prima personale arriva nel 1973 a Sanremo, poi la I Biennale Dantesca di Ravenna. L'anno seguente
tiene una personale alla Galleria Braidense di Milano e, nel 1975, altre personali alla Tavolozza di Bergamo
e allo Studio 84 di Milano (ripetuta due anni dopo). Nel 1978, ha una personale alla Galleria Loreto
di Rovereto. Nel 1979 partecipa alla IV Biennale del Bronzetto a Ravenna e a Poggibonsi Arte e tiene una
personale alla Kuperion di Merano. La successiva è a Milano, nel 1997, presso Prospettive d'Arte; nello
stesso anno partecipa a EtruriArte a Venturina. Nel 1998 espone a Lugano alla Unione Banche Svizzere
e con Mario Schifano presso la Galleria Poma di Morcote (CH). L'anno seguente, invece, presso il Centro
Svizzero di Milano e a Vence (F) con altri quattro scultori. A Udine viene invitato alla VII Triennale d'Arte
della Medaglia e a Rovereto, presso la Sala Mimismagia, tiene una personale. Partecipa a Reggio 2000
di Reggio Emilia.
Nei due anni seguenti viene invitato al Goethe Institut di Napoli e a Montesarchio (Bn) per due personali
e a Yokohama (J) Message Love 2000/1. A Potenza partecipa al ”Convito della Bellezza, frammenti di
Arte Sacra del ‘900”, espone a Roma presso la Galleria Spigoli di Luce, con una personale. Viene invitato
all'Incontro Europeo di Scultura di Montauban (F), ed è a Lugano, con una personale presso la Galleria
Il Raggio.
Nel 2005 viene nuovamente invitato a Montauban all'Incontro Europeo di Scultura presso l'Espace Bourdelle,
e ad Ankara alla I Biennale Internazionale di TISVA.
Tre anni dopo, l'invito è per l'Incontro Internazionale di Arte Sacra “Das Antlitz Christi”, a Passau (G)
presso il Dioezesanmuseum. L'esposizione verrà ripetuta l'anno seguente a Brescia, al Museo Diocesano.
Nel 2010 è alla V Biennale di Ferrara, e nel 2011 ha una personale a Neuchatel (CH) presso la Galerie
Quint-Essences. Segue, nel 2014, Genova Art Expo presso Satura e AENIGMA 2 a Cesena, presso la Galleria
Comunale d'Arte Moderna.
L'anno seguente tiene una personale presso la Galleria Satura di Genova. Sempre a Genova partecipa
alla VI Biennale, poi a Venezia, a PHOTISSIMA ART FAIR all'Archivio Storico di Stato - Chiostro dell'ex
Convento dei Frari e a Mezzago (MB) alla collettiva “Terra”, del progetto Elementi.
Nel 2016/2017 è a Genova, con ARTIST'S PROFILES presso Satura, e ArteGenova. Poi è a Milano, con
collettive presso la Biblioteca Umanistica-Chiesa Madonna Incoronata e a Pisa con ArteMediterranea.
Nel 2018 è invitato a Umanità nell'Arte – Chiostro dell'Umanitaria, Milano, a Pisa, alla Biennale, e a Morcote
(CH), presso la Galleria Poma, ‘800 -‘900.
 

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