Tutti i consigli per risparmiare in modo sicuro
A cinque mesi dall'introduzione della nuova normativa europea sulle crisi bancarie (Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD), l'entrata in vigore del bail-in continua a suscitare non solo confusione fra correntisti, azionisti e obbligazionisti, ma anche polemiche da parte delle forze politiche del nostro Paese.
In un contesto di crescente preoccupazione intorno alla legittimità e alla flessibilità del meccanismo che prevede il ricorso alle risorse interne della banca per arginare i costi di un'eventuale crisi e salvare l'istituto dal fallimento, Hello bank! dedica una sezione del proprio sito alle novità introdotte dal BRRD e diffonde un'infografica che illustra in maniera semplice ed efficace il funzionamento e gli attori della nuova direttiva europea.
Secondo quanto illustrato nell'infografica della banca digitale del Gruppo BNP Paribas, a partire dal 1° gennaio 2016 per tutelare i contribuenti è stato introdotto a livello europeo il cosiddetto bail-in (letteralmente, salvataggio interno), per cui in caso di crisi a ricostruire il capitale sarebbero prima gli azionisti della banca, poi i possessori di titoli subordinati, obbligazioni e depositi oltre i 100mila euro.
Per dissolvere dubbi e perplessità dei clienti intorno al provvedimento di cui più volte negli ultimi mesi è stata richiesta la modifica e addirittura la sospensione, Hello bank! ha lanciato un'infografica dedicata. Secondo la normativa, gli strumenti che non saranno in alcun modo coinvolti nelle procedure per il salvataggio interno delle banche sono:
i depositi fino a 100.000 euro, perché tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dal Fondo di Garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo;
le obbligazioni garantite, come i covered bond;
i titoli depositati in un conto titoli (tranne nel caso in cui i titoli siano stati emessi dalla banca coinvolta nel bail-in);
le disponibilità dei clienti in custodia presso la banca, come il contenuto delle cassette di sicurezza;
i debiti della banca verso i propri dipendenti, fornitori, fisco ed enti previdenziali.
Alla luce della nuova normativa europea sulle crisi bancarie, la scelta della banca cui affidare i propri risparmi diventa dunque ancora più importante e accurata.
Ecco perché, nella valutazione dell'istituto di credito cui affidare i propri risparmi, la banca digitale del Gruppo BNP Paribas suggerisce di tenere in considerazione i seguenti parametri fondamentali:
il rapporto patrimoniale CET 1, indice di una gestione del rischio efficace. Più è alto, più la banca è solida;
il rating delle agenzie internazionali sulla solvibilità di una società che emette obbligazioni;
il valore dei CDS (Credit Default Swap, una forma di assicurazione sui titoli obbligazionari), che misurano la percezione dei mercati sul potenziale rischio di default di una banca.
Per ulteriori approfondimenti sul bail-in e la gestione di una crisi bancaria è possibile consultare anche la guida realizzata dalla Banca d'Italia raggiungibile a questo link.