È arrivato alla terza ristampa Il freddo rumore, l'ultimo e intenso libro di Nicola Rampin, autore veneto che ha fatto della Sicilia la sua casa. Il diario-racconto, pubblicato da Edizioni EventualMente, è ambientato proprio nella sua Padova, nell'estate del 2002, ed ha come protagonista una tossicodipendente che entra controvoglia in una comunità di recupero in seguito a un'overdose che le ha fatto rischiare la vita.
Per molti, ma non per tutti, questo libro può spiazzare chi non è abituato alle storie dolorose, crude e travolgenti.
Mentre affronta giornate per lei monotone, confusa e arrabbiata ma costretta a restare lucida, senza potersi rifugiare nella dose o nel buco che le hanno permesso a lungo di nascondere le difficoltà, Laura usa le sue doti di scrittrice alle prime armi per confidare a un diario alcuni episodi della sua vita di amore e degrado, vissuti intensamente, come in un dormiveglia, dove tutto viene tollerato perché in fin dei conti non è importante, nell'attesa di risvegliarsi in un'altra condizione e realtà.
La penna di Laura racconta i tormenti per gli amori prima trovati e poi persi nel modo peggiore: Antonio e Manuela le sono entrati nell'anima, ma la morte ha interrotto quei legami, lasciando solo siringhe, sporcizia e buio.
È questo il prezzo che si paga per eliminare i profondi e radicati disagi esistenziali? Può il freddo della morte essere l'unica via di uscita al rumore di una vita amara, ingannevole e confusa?
Il coraggio di farsi amica la morte, Laura non ce l'ha. Vittima della droga, è anche vittima della vita, perché continua ad aspettare un cambiamento. Resusciterò, annuncia a se stessa, per poi ammettere che ci vuole coraggio per suicidarsi, ma forse ci vuole più coraggio per la vita. Conoscendo la perfetta inutilità della speranza, meglio aspettare in quello stato di benessere, di magico vuoto, del tutto effimeri. Pur sapendo che ogni concessione a questo bisogno è una sconfitta che la avvicina alla fine.