L'Osservatorio Nazionale Stalking e' in disaccordo con la sentenza del Tar di Mantova che ha escluso dall'ambito familiare lo stalking. L'Osservatorio ha – infatti – evidenziato in 10 anni di attività in cui ha ricevuto circa 30000 richieste di aiuto che lo stalking avviene in una percentuale del 7% nel contesto famigliare. Questo dato indica inequivocabilmente non solo l’esistenza, ma anche la portata del fenomeno che, riguardando il delicato rapporto genitori-figli, spesso provoca esiti psico-relazionali molto gravi. Dopo questa sentenza, il rischio è che i soprusi in famiglia rimangano impuniti e impunibili, giustificabili e approvati, e ci sia un’esplosione di violenza in quest’ambito. Durante i prossimi incontri organizzati dall’O.N.S. si approfondirà anche questa sentenza. Quando vi è dello stalking famigliare, la violenza psicologica padroneggia e denunciare il sopruso diventa doppiamente difficile, sia per la difficoltà nell’ammettere e riconoscere la violazione della propria integrità psicologica di figlio, sia per il rapporto di accudimento che viene negato dalle figure genitoriali, ma riconosciuto comunque come legittimo dal bambino stesso, che – non riconoscendo con facilità la prevaricazione, ma percependola – rischia esso stesso di riproporre gli stessi meccanismi relazionali allorché adulto. Il Gaslighting (violenza psicologica) è un’arma distruttiva della personalità molto potente specialmente in ambito famigliare, ove non di rado si assiste a una forma di molestia subdola e continuativa in cui la vittima viene manipolata al punto di dubitare della propria sanità mentale. Spesso questo tipo di violenza non è ravvisabile neanche dalla vittima stessa, la quale si trova consapevolmente (la violenza è percepita ma spesso giustificata dalla vittima, disorientata dalla mancanza di sanità ed equilibrio nel rapporto genitori-figli) ad essere manovrata dai propri congiunti, diventando di fatto inconsapevolmente complice di un processo che mira a distruggere la propria individualità.
Sono proprio questi meccanismi ad essere “recidivi”: la violenza subita passivamente si trasforma in violenza operata attivamente quando l’individuo sarà adulto. Questo meccanismo legittima lo stalking come una dolorosa esperienza tramandata in riferimento all’unica esperienza famigliare-relazionale (distorta) di riferimento.
In allegato il libretto “Rischio Morale: Amore, un gioco pericoloso” (autori: Massimo Lattanzi, psicologo-psicoterapeuta, coordinatore Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia, Tiziana Calzone, psicologo-psicoterapeuta, socio-fondatore AIPC, Elia Cursaro, consulente legale e mediatore familiare, coordinatore ufficio legale AIPC), un dettagliato excursus sulle origini, le cause e le conseguenze della violenza psicologica che prospetta l’emergente bisogno di un’opera di sensibilizzazione e conseguimento di consapevolezza sulla violenza psicologica agita.