Attaccati da più parti come fossero una “casta” e oggetto di una liberalizzazione in cui si è voluto vedere un intento punitivo, i farmacisti lombardi e milanesi non ci stanno e presentano i dati che illustrano la loro insostituibile funzione sociale. Solo parlando di assistenza ai diabetici, le farmacie lombarde hanno fatto risparmiare nel 2011 alla Regione Lombardia 27 milioni e mezzo di euro, quelle di Milano 5 milioni e mezzo di euro e quelle della Provincia di Milano 4 milioni e trecentomila euro. Questo risparmio è dovuto in parte agli sconti effettuati dalle farmacie alla Regione e, in misura maggiore, alla differenza sui prodotti non erogati, rimasti quindi a disposizione della Regione. Le ASL, infatti, incaricano le farmacie di gestire i presidi medico chirurgici per diabetici che distribuiscono dispositivi per i malati (dalla siringa alla striscia reattiva e così via). Le 2662 farmacie lombarde, le 497 farmacie milanesi e le 335 della Provincia, tramite l’avanzato sistema informatico Webcare seguono 342 mila diabetici lombardi, riuscendo a garantire notevoli risparmi alla Regione e quindi alla collettività. “Il sistema informatizzato consente di gestire al meglio le quantità di prodotti – spiega Annarosa Racca, presidente di Federfarma – perché al paziente viene consegnata la quantità di prodotto effettivamente necessaria, evitando surplus e sprechi. Poi il sistema permette un controllo della spesa globale ed una diminuzione del lavoro interno delle Asl. E’ una regola di sistema: più controllo, più risparmio. Il sistema delle farmacie è in grado di assicurare tutto questo, anche perché è stato uno dei primi ad abbracciare l’informatizzazione, tanto che il programma Webcare è partito nell’anno 2000”. Siamo dunque di fronte ad un importante risparmio sui consumi, cui si aggiunge quello derivante da un accordo sui prezzi di rimborso, siglato verso la fine del 2010 tra la Regione e tutte le farmacie della Lombardia. E i vantaggi sono tutti per i cittadini che vengono ad usufruire della vasta rete di farmacie presenti sul territorio evitando tutti i fastidi burocratici e le lungaggini del ritiro dei dispositivi presso le ASL.
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