La collettiva "International Art Expo" vedrà la partecipazione di artisti di fama internazionale, tra i quali il pittore Enrico Nicodemo e aprirà i battenti nella rinomata "Milano Art Gallery" in via Alessi 11 a Milano, con un prestigioso vernissage in presenza di un ospite davvero speciale, il mentore del fumetto, Giorgio Forattini. L'inaugurazione si svolgerà sabato 24 gennaio alle ore 18.00. L'esposizione è organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes e resterà allestita nello storico contesto milanese fino al 13 febbraio 2015 con ingresso libero per il pubblico.
I lavori di Nicodemo, conosciuto con lo pseudonimo d'arte di Demò, svelano una sentita ed appassionata ricerca nell'ambito dell'espressione astratta delle vibrazioni dell'animo. La metodica segnica ha il compito di esprimere lo spirito mediante colori puri trascritti in forme ritmate, collegate tra loro, simili ad un concerto di note venute dal profondo. Con la sua verve narrativa e la suggestiva composizione strutturale Nicodemo si orienta in modo autentico verso l'invenzione di un nuovo linguaggio artistico, facilmente comprensibile al fruitore. Un linguaggio, che rinnova e ravviva l'arte e lo spirito e che si muove verso la contemplazione e l'onirico. Sogni d'arte, di spazio e colore fanno parte dell'espressività tratteggiata da una formidabile spontaneità.
Nell'inquadrarne le componenti caratteristiche della sua pittura è stato scritto "Il mare con i suoi infiniti misteri diventa l'oggetto d'indagine della pittura di Demò. L'osservatore viene così catapultato in un mondo dominato da nuove architetture della forma e da una straordinaria eleganza segnica. È il maestro della spatola. Spatolate di colore, che non risiedono in nessuna prigione cognitiva, ma che spaziano liberamente in fondali sottomarini. Nelle narrazioni visive i colori dialogano con la resina, che gli conferisce una grande lucentezza. Con grande abilità tecnica traccia quelle che sono le linee guida di un pensiero legato al concetto di libertà. Le sue pitture sferiche son in realtà dei grandi oblò dai quali osservare il mondo sottomarino. Una pittura in cui l'uomo è assente. Una pittura non inquinata dal malessere della psiche, ma che trova nella bellezza eterna il suo nuovo credo, da cui far ripartire la religione dell'arte".