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11/05/2015Consorzio Italbiotec
 
Sancito l'ingresso del 14° membro ordinario nel Consorzio Italbiotec
 
L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MILANO BICOCCA ENTRA NEL CONSORZIO ITALBIOTEC
 
Fa il suo ingresso ufficiale tra i soci ordinari 2015 del Consorzio Italbiotec l'Università degli Studi Milano Bicocca, eccellenza del mondo accademico nazionale, attore di primo piano del panorama scientifico, tecnologico e della ricerca a livello i
 



Fa il suo ingresso ufficiale tra i soci ordinari 2015 del Consorzio Italbiotec l'Università degli Studi Milano Bicocca, eccellenza del mondo accademico nazionale, attore di primo piano del panorama scientifico, tecnologico e della ricerca a livello internazionale. La partnership tra il prestigioso ateneo e il Consorzio Italbiotec si pone lo scopo di promuovere lo sviluppo delle biotecnologie attraverso la realizzazione di progetti di Ricerca e Sviluppo favoriti dalla collaborazione tra mondo accademico e industriale, requisito fondamentale per rispondere alle nuove sfide scientifiche e tecnologiche della società.

Con l'adesione dell'Università degli Studi Milano Bicocca, Il Consorzio Italbiotec conferma la propria volontà di includere tra i soci tutti quei soggetti che si distinguono nel panorama nazionale per l'attenzione alla ricerca e all'innovazione tecnologica, orientati alla promozione dei risultati scientifici e al trasferimento tecnologico verso le più promettenti realtà produttive italiane e estere.
Tra le iniziative oggetto della partnership istituzionale, figurano l'organizzazione di iniziative di approfondimento di tematiche connesse ai finanziamenti agevolati, lo scouting strutturato di proposte progettuali all'interno dell'ateneo, l'attività di networking tra università, centri di ricerca e imprese, le facilitazioni nello sviluppo di opportunità internazionali, l'analisi e l'ottimizzazione delle risorse (umane, economiche e temporali) a disposizione dell'università e il coinvolgimento nella progettazione e sviluppo di corsi di formazione per laureandi e dottorandi.

Oltre agli otto soci fondatori (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università della Calabria, Università degli Studi dell'Insubria, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Parma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Parco Tecnologico Padano, Fondazione Renato Dulbecco) aderiscono al Consorzio l'Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani (ANBI) e l'Istituto Nazionale dei Tumori “G. Pascale”, la Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari (SSICA), l'Università degli Studi di Pavia e l'Università del Salento. Ai soci ordinari si affiancano oltre 20 imprese affiliate, realtà del settore Biotech interessate a usufruire dei servizi e delle convenzioni attivate dall'ente, verso una rete di collaborazioni sempre più proficua e sinergica tra pubblico e privato nelle attività di ricerca, innovazione e sviluppo scientifico-tecnologico.

Rolando Lorenzetti, Direttore Scientifico del Consorzio Italbiotec, ha così salutato l'ingresso dell'istituto accademico tra i nuovi soci del Consorzio: “È un grande onore per il nostro Consorzio poter annoverare tra i soci ordinari un ente così prestigioso e rinomato nel panorama della formazione italiana, deputato alla preparazione degli scienziati di oggi e domani, dei futuri leader della ricerca e dello sviluppo scientifico, mai fine a se stesso, ma sempre fortemente orientato alle ricadute e impatti sociali, legati alle applicazioni mediche, farmaceutiche e tecnologiche della ricerca.

“L'ingresso dell'Ateneo costituisce un nuovo tassello per lo sviluppo del progetto “Biotech in Rete” ha proseguito il Dottor Diego Bosco, Direttore Generale del Consorzio Italbiotec “nell'ottica di aggregare e mettere in comune risorse e competenze del settore attraverso azioni mirate a promuovere e stimolare progettualità di eccellenza a livello nazionale. Siamo infatti profondamente convinti che un sistema basato su meccanismi aggregativi di scala dotato di forti complementarietà sia da ritenersi un modello vincente, anche a fronte del delicato periodo socio-economico che stiamo attraversando, dove le scarse risorse a disposizione suggeriscono l'adozione di principi di sinergia consolidati e sostenibili. Questo modello è a nostro parere particolarmente applicabile nel settore della ricerca biotecnologica, in cui l'innovazione spesso nasce dallo scambio di idee, iniziative e dalla realizzazione di progetti multidisciplinari, impossibili da concretizzare se non con il contributo di persone e soggetti con background e competenze differenti”.
 


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