Lecco – La bocca, femminile, carnosa, voluttuosa, dalle labbra rosso fuoco. Questo è il tema che viene celebrato nella mostra di Giuditta Solito (inaugurazione giovedì 12 febbraio alle ore 19, vicolo Granai 12 Lecco) anche attraverso l'esposizione di diverse opere inedite. La bocca, intesa non solo come organo che provvede all'assunzione di cibo, nutrimento per il corpo, ma come protagonista di esperienze gustative, verosimili o immaginate, fatte di sapori e consistenze diverse, nuove, sconosciute, improbabili.
Nel piatto e nel bicchiere la tradizione, la cultura di un popolo, di una nazione. Dalla bocca passa dunque anche il nutrimento per la mente. Eccola allora nella sua più alta funzione ovvero strumento atto a raccogliere informazioni da convogliare al nostro cervello per essere riconosciute, memorizzate, catalogate, comparate.
E infine la bocca che, aperta o socchiusa, intenta ad urlare o sussurrare, in ogni caso, comunica, lancia un messaggio che giunge all'osservatore in maniera diretta, nella sua totale chiarezza ed autenticità. La mostra terminerà il 1 marzo.
Orari: da lunedì a domenica dalle ore 12.00 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 02.00 tranne il mercoledì.
Tel. 0341 1767221
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GIUDITTA SOLITO, UN'ARTISTA IN VENDITA
All'inizio della sua carriera, Giuditta Solito ha percorso, con grande talento e riconoscimento, strade apparentemente differenti come il disegno stilistico e la fotografia.
Una decina di anni fa ha iniziato a concentrarsi solo sulla pittura. Si è avvicinata nell'ambito professionale ai colori ad olio per realizzare schizzi da utilizzare nel settore della moda. Da quel momento ha capito che questa sarebbe stata la “sua” tecnica di espressione artistica.
La Solito considera la moda una forma d'arte straordinaria. Se da una parte può apparire pura omologazione, dall'altra può sorprenderci per il suo potenziale di originalità e non-convenzionalità.
In particolare in questo ambito ammira Vivienne Westwood, stilista inglese che negli anni settanta contribuì a creare lo stile punk, con creazioni stravaganti e provocatorie. Anticonformismo che va ben oltre i capi con la sua griffe, diventando un vero e proprio stile di vita. L'artista le ha dedicato un'opera olio su tela nella quale viene ritratta come regina incontrastata del fashion.
Anche le modelle sono oggetto di studio da parte dell'artista. Il suo sguardo non si ferma sulla superficie, ai canoni di una bellezza apparentemente standardizzata, seriale, alla perfezione delle forme, agli sguardi penetranti e alteri, all'atteggiamento quasi lontano dal mondo reale. La Solito riesce a penetrare nella loro unicità, nel mondo interiore trovando così, per ognuna, sfaccettature, spunti ed emozioni diverse.
Moda, fotografia, pubblicità: contenuti di passato prossimo che diventano protagoniste nella sua pittura. Importanti, invasivi: decidono canoni, impongono bisogni, cambiano gusti, creano stili, fanno nascere delle ossessioni. In alcuni dei suoi dipinti l'artista ha deciso incanalare i suoi messaggi proprio attraverso la riproduzione su tela di questi stessi veicoli mediatici: repliche di riviste, cartelloni pubblicitari, format e programmi tv. Sempre con un filtro ed il distacco dell'ironia.
Tra i maestri della pittura, Giuditta Solito ama Tamara de Lempicka, le piace il suo modo di dipingere, così pulito e glamour; poi Gustav Klimt; e tra i contemporanei Paul Beel, Mauro Maugliani, Saturno Buttò, fotografi come Saudeck, Terry Richardson, cosi dissacrante e Karina Taira, cosi minimal.
“….Nella mia pittura moda, fotografia e pubblicità fungono da protagoniste. Dettano regole, creano ossessioni, muovono risorse finanziarie pari al PIL di interi paesi, influenzano consumi ma anche pensieri e filosofie, modificando il corso della storia.”
Giuditta Solito.
http://giudittasolito.blogspot.it
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