Nella grande mostra di "Spoleto incontra Venezia" curata da Vittorio Sgarbi sono stati selezionati per l'esposizione una serie di interessanti dipinti di Patrizio Beccaria, accanto a nomi del calibro di Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Eugenio Carmi, José Dalì. L'iniziativa a risonanza mediatica internazionale è fissata dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, nella magnifica cornice veneziana di Palazzo Falier, residenza nobile del XV secolo affacciata sul Canal Grande, con la direzione del noto manager produttore Salvo Nugnes.
Beccaria, di tendenza rigorosamente figurativa collocata nel filone del realismo esistenziale, pur tenendo conto della tradizione proveniente dalla storia dell'arte moderna, sperimenta uno stile del tutto personale, inserendolo in un disegno in visione aulica, dove rievoca rappresentazioni e immagini inedite, caratterizzate dall'armoniosa poetica di contorno. L'espressione artistica viene filtrata e rivisitata in chiave inconscia, ma non certo con ingenua inconsapevolezza elaborativa. Su tale proiezione la sensibile anima d'artista viene condotta verso quella scrittura invisibile, che ha delimitato i passaggi più salienti di non ritorno dal Romanticismo all'Impressionismo, da Cezanne al Cubismo, dal sogno surrealista all'Espressionismo.
Beccaria sa bene, che indagando e scandagliando si scopre l'arcano, il mistero ancora non svelato. Conosce la magia della relazione sinergica tra sogno e colore inserita nella dimensione onirica della pittura. Coglie dentro di sé vibrazioni creative sempre nuove, che lo spingono a trovare geniali spunti ideativi e stimolano l'intenso rapporto instaurato con l'elemento cromatico. È artefice di composizioni dalle tonalità variegate, che sembrano quasi delineare dei giochi di riflesso dentro vetrate virtuali. Nelle molteplici cromature della tavolozza spiccano il rosso, il giallo, il verde, l'azzurro con sfumature brillanti e squillanti, festosamente ludiche.
La sua filosofia risponde perfettamente al risveglio cosciente dell'uomo contemporaneo. Egli si addentra nel contesto attuale e diventa portavoce di un dinamico spirito rinnovatore e rigeneratore, che si apre al senso profondo del concetto di universale e universalità, il suo percorso procede nella direzione di un articolato discorso, che esplora la condizione umana e le peculiari connotazioni da cui può trarre il maggior vantaggio. Per lui l'arte non deve affatto distrarre, ma bensì deve supportare nel concentrare e focalizzare il pensiero e l'azione, non deve far dimenticare un'esistenza insensata e intorpidire con una formula consolatoria apparente ed effimera, deve contribuire a dare alla vita un significato più elevato, pieno, completo, totalizzante.
Nei quadri emerge un'umanità da amare, percepita in modo diretto e ben comprensibile, in una prospettiva di comunione, di vicinanza, che suggerisce una soluzione del mondo in termini universali, mediante un'efficace presa di coscienza scaturita dal perenne sentimento di uguaglianza essenziale di ciascun uomo. |