Il rinomato storico dell'arte e volto televisivo della trasmissione Rai "Che tempo che fa" Flavio Caroli, è stato protagonista d'eccezione di una conferenza all'interno del carcere Milanese di Opera affiancato, in qualità di relatore, dal manager Salvo Nugnes, agente di illustri personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. L'iniziativa con finalità di solidarietà sociale, tenutasi Martedì 13 Maggio dinanzi ai detenuti, rientra nel variegato calendario eventi di "Cultura Milano" il Festival Artistico Letterario, che si propone di rendere la cultura accessibile a tutti, coinvolgendo personaggi importanti, tra cui Umberto Veronesi, Vittorio Sgarbi, l'indimenticabile Margherita Hack, Corrado Augias, Margaret Mazzantini, Katia Ricciarelli, Bruno Vespa, Piero Chiambretti e molti altri.
Nell'occasione, Caroli si è raccontato in chiave autobiografica, dagli esordi ai giorni nostri ed ha presentato inoltre, il suo ultimo libro di successo dal titolo “Voyeur” (Mondadori) assieme all'attore Alessandro Quasimodo, figlio del celeberrimo Maestro poeta Salvatore Quasimodo, che ha letto alcuni estratti dell'intenso romanzo. Nel volume, il rinomato professore, parla dei segreti di uno sguardo, affrontando un tema a particolarmente caro, quello delle figure e delle immagini, scegliendo di raccontare la vita di un fotografo, Fabrizio, che fissa per sempre i ricordi e le immagini sia positive sia negative.
Caroli spiega "Il protagonista della narrazione ha utilizzato le immagini per osservare e capire il mondo. Durante la sua esistenza ha svolto numerosi servizi, alcuni sereni, altri più tormentati e dolorosi, come quelli dedicati alla guerra. Ripensa a tutti i contesti nei quali ha dovuto lavorare, nel tentativo di svelare il mistero racchiuso dalle immagini. Nel corso della sua professione ha reso immortali un elevato numero di figure belle e sensuali, ma anche tragiche. Infatti, ha lavorato in zone di guerra. I suoi scatti catturano un ventaglio di emozioni e situazioni diverse tra loro, dall'amore alla distruzione bellica, osservata nei luoghi cruciali dei conflitti, che hanno insanguinato il mondo negli ultimi 50 anni". E aggiunge: "L'osservazione della realtà circostante diventa strumento di lettura e interpretazione del mondo attraverso le immagini, indagando le motivazioni alla base dell'interesse nutrito dall'intelletto verso quelle felici e quelle terribili".