Aprile ricco di appuntamenti per il MEC, il farmers' market che mette in vetrina tutto il meglio della cultura del gusto pavese: food&wine ad alto tasso di eccellenza enogastronomica che però nel calendario di aprile si accompagnerà alle creazioni di artigianato do-it-yourself degli hobbisti. Dunque doppia occasione di shopping oltre che la possibilità di visitare due meraviglie dell'architettura lombarda quali la Certosa a pochi chilometri da Pavia e l'Abbazia di Morimondo alle porte di Milano.
Cosa si può trovare al MEC? Salame e paté d'oca, salame di Varzi, vini DOC dell'Oltrepò Pavese, formaggi tipici, riso del Pavese, miele, salse, funghi, specialità dolciarie come le offelle di Parona. Ospiti fissi i vini, i succhi e le passate del Monferrato. Sarà possibile inoltre trovare la pasta fresca, dolcezze al cioccolato, grappa e liquori, birra artigianale, formaggi della Val Staffora, vaccini e di capra, creme per torte e gelati. . Tra le curiosità in assaggio anche il salame di struzzo e new entry di questo momento anche la Paletta di Coggiola, in arrivo dal vicino Biellese. Nuova presenza enogastronomica da degustare:
Si tratta di un prodotto a base di carne suina il cui nome deriva dalla presenza dell'osso piatto della scapola, a forma di pala appunto, per cui il muscolo della spalla che vi sta appoggiato assume una foggia a cucchiaio. Curiosità: nel Biellese non si producono prosciutti ma tutta la carne del maiale viene utilizzata per confezionare salumi, la paletta risulta essere il pezzo di maggior pregio, valutabile alla stregua di un vero prosciutto.
Fooders, turisti del gusto, appassionati e curiosi potranno conoscere le storie dei produttori di eccellenze food&wine e degustare tipicità a filiera corta. E per i golosi avventori del MEC, l'organizzazione ha previsto la preparazione di appetizers doc e dop: bocconcini di pane con salame Varzi o Paletta di Coggiola o salame d' Oca innaffiati da vino o birra; il tutto a prezzo contenutissimo.
MEC
20, 21 e 25 Aprile 2014
Dalle 9 alle 18
Certosa di Pavia (Pv), via del Monumento
21 Aprile 2014
Dalle 9 alle 18
Morimondo (Mi), Corte dei Cistercensi
Ingresso libero
Per informazioni 347 7264448
www.agenziareclam.it
La Certosa di Pavia è facilmente e rapidamente raggiungibile anche in treno da Milano con comodi treni Regionali (uno ogni ora). E se le condizioni meteorologiche lo consentono anche in bicicletta da Milano, magari seguendo il cammino di Sant'Agostino: una trentina di chilometri da Milano (linea 2 della metropolitana, fermata Romolo o Abbiategrasso, http://www.piste-ciclabili.com/itinerari/15-milano-pavia-lungo-il-naviglio-pavese ). Dichiarata monumento nazionale italiano nel 1866 diventando così proprietà del Regno d'Italia, la Certosa di Pavia fu eretta a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti come sacello funebre della famiglia; il monastero fu ultimato nel 1452 e la chiesa nel 1473. La facciata venne realizzata successivamente dai fratelli Mantegazza e da Giovanni Antonio Amadeo (la parte inferiore) e da Lombardo nel XVI secolo (la parte superiore).
L'Abbazia di Morimondo fu fondata nel 1136 dai cistercensi provenienti dal monastero francese di Morimond, i quali, trapiantati in Lombardia, conservarono il nome della loro abbazia madre (da "mora", parola della bassa latinità = palude). La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi. La facciata presenta un taglio a capanna; il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare.Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522. Si compone di 70 stalli divisi in 2 ordini; negli scranni sono raffigurati motivi simbolici.Sul fianco destro della chiesa si apre il chiostro, dove affacciano le varie parti del monastero, più volte riprese e rimaneggiate nel tempo. Il lato est è il piu' antico, con la sala capitolare, il sovrastante dormitorio, il "parloir" e la "sala di lavoro" dei monaci. Sul lato sud si affacciano il "calefactorium" (unico locale riscaldato) e il refettorio. L'ala dei conversi, lato ovest, è quella che ha subito maggiori trasformazioni.