MILANO, 20 dicembre 2013 - L'attuale congiuntura e la condizione sempre più indigente in cui versa la popolazione italiana dovrebbero portare all'assunzione di responsabilità da parte del Governo centrale, reo della mancata formulazione di una corretta politica economica. A tal proposito l'On. Mario Tassone, presidente del Cdu (Cristiani Democratici Uniti), è intervenuto: «Gli auspici di far riprendere l'economia sembrano infrangersi, nelle difficoltà oggettive del Paese, in una confusa azione di politica economica del Governo. La disoccupazione giovanile è balzata al 41,2%, mentre la pressione fiscale si aggira oltre il 44,3%. La diminuzione dei consumi è pertanto la conseguenza dell'aumento della precarietà e della povertà. Non c'è un progetto del "sistema Italia"». Il Paese resta, così, tragicamente, in balia degli eventi.
«La detassazione sul lavoro - prosegue l'On. Mario Tassone - sarebbe destinata ai consumi, ma tutto questo non è detto che preluda ad avviare un processo di sviluppo. C'è, infatti, confusione di idee quando si parla di crescita e di sviluppo. La crescita inserisce un aumento del PIL, ma non determina necessariamente lo sviluppo. Quest'ultimo si ottiene attraverso una visione più ampia, che si proietta in un lungo periodo e riguarda vari settori del Paese: la scuola, la cultura, la ricerca scientifica, i territori, la salvaguardia dell'ambiente, l'energia, la salute, il sostegno alle piccole e medie imprese. Oggi, l'investimento sulla ricerca è all'1,2% del PIL, mentre dovrebbe veleggiare oltre il 3%, per allinearsi con quei Paesi che seguono un reale sviluppo e per dare, quindi, risposte alle esigenze di modernità, di cambiamento e di ristrutturazione per quanto riguarda il lavoro. Il solo rigore non è un grande atto di "scelte politiche": oltre a rappresentare "un'assenza di fantasia", è un debole strumento di difesa dello status quo; non è perciò risolutore di una situazione di collasso, anzi ne accresce esponenzialmente i rischi».
Segreteria lombarda "Amici On. Mario Tassone"
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