PAVIA - Lunedì 25 novembre, alle ore 17.30, presso il Collegio Santa Caterina di Pavia (via San Martino 17/B), si terrà la presentazione di “La Bibbia nella letteratura italiana, Dal Medioevo al Rinascimento” (Brescia, Morcelliana, 2013), quinto capitolo dell'opera diretta da Pietro Gibellini, a cura di Grazia Melli e Marialuigia Sipione.
Saranno presenti all'incontro: il responsabile del progetto di ricerca, Pietro Gibellini, critico letterario, filologo e attualmente docente all'Università di Venezia, Marialuigia Sipione dell'Università Ca' Foscari di Venezia e una delle due curatrici del volume, e Alessandro Zaccuri, giornalista della redazione culturale di “Avvenire”.
Lo studio copre un amplissimo arco cronologico, dal Medioevo al Rinascimento, una stagione in cui la matrice scritturale, pur riconosciuta da sempre come substrato irrinunciabile, appare a questa nuova indagine sorprendentemente foriera di rivelazioni non solo su autori vicini, ma anche su autori apparentemente lontani dallo spirito del Libro Sacro. Tralasciando l'influenza delle Scritture sulla letteratura religiosa in senso stretto, gli autori dei saggi hanno preferito vagliare il rapporto vitale con la Bibbia, variamente modulato nel corso del tempo, presente nelle opere di scrittori di diverso orientamento, ma tutti in qualche modo sensibili al confronto biblico, da San Francesco a Jacopone, da Dante a Petrarca, da Valla a Machiavelli, da Poliziano a Lorenzo, da Michelangelo a Vittoria Colonna, da Tasso alle tante altre voci che animano queste pagine.
«Il libro ha tra l'altro il merito – ha scritto Alessandro Zaccuri su Avvenire - di rovesciare i termini della “questione della lingua” così come finora è stata applicata alla Bibbia. Sulla presenza di temi, personaggi e situazioni della Scrittura negli autori italiani, infatti, nessuno osa più oggi sostenere il vecchio luogo comune di una reciproca estraneità. Tutto sta a comprendere se e come la Bibbia stessa abbia agito, ed eventualmente ancora agisca, a un livello più profondo e determinante dell'esperienza letteraria, qual è appunto il comune patrimonio linguistico dal quale ciascun scrittore attinge per costruire il proprio stile».
La partecipazione all'incontro è aperta a tutti.
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