L'arte della gioia, dato alle stampe postumo nel 1998, è un capolavoro letterario giustamente riconosciuto come tale dalla critica internazionale. Narra la storia di Modesta, donna siciliana di inizio ‘900, forte e coraggiosa, che sfida l'ambiente povero e oppressivo in cui nasce per intraprendere una crescita culturale, fisica, spirituale e sensuale. Percorso inconcepibile per la cultura locale dell'epoca, smascherata nei suoi usi e costumi arretrati. Un secolo dopo il tema è ancora di grande attualità in Italia, come dimostra la tragedia quotidiana del femminicidio (moderna versione del delitto passionale), o il problema di garantire la presenza femminile negli organi decisionali politici e aziendali.
Fausta Genziana, letteralmente rapita dall'intensità della narrazione, ha voluto approfondire le tematiche in essa presenti per raggiungere quanti più lettori possibile, evidenziando alcune piste di lettura che compaiono a ogni tappa della maturazione di Modesta. «Da molto tempo cercavo un incontro con una donna di cui scrivere, intelligente, forte, anticonformista dalle parole limpide e potenti», afferma. «Ho trovato Goliarda Sapienza, del sud come me. È stato un colpo di fulmine ed una vera rivelazione.»
Temi quali le donne «intese come universi sconosciuti, territori da esplorare e scoprire, veri unici poli di attrazione e fari nella notte dei tempi e dei mondi», l'arte della gioia e della finzione, l'importanza dello studio delle parole e il viaggio, ma anche la povertà, le tradizioni, il libero amore, il carcere, la malattia tra realtà e fantasia, e la rinascita. Insiste molto Fausta Genziana sulla metafora dei capelli, attraverso cui la Sapienza illustra l'indole dei personaggi e il rapporto della protagonista con loro, arricchita da un'interessante analisi sul significato storico-mitologico della chioma («…le donne istruite libere portano i capelli corti»).
Il saggio si conclude con l'intervento di persone che conobbero personalmente Goliarda Sapienza e che aiutano a comprenderla meglio: il poeta e scrittore Beppe Costa, il dottor Alberto Vaudo, il pittore Ruggiero di Lollo, i poeti Plinio Perilli e Paolo Ruffilli.
Fausta Genziana Le Piane
Nata in Calabria, vive e lavora a Roma. Laureata in Lingue, è giornalista e si occupa di critica. Scrive poesie (tra i libri: Incontri con Medusa, La Notte per Maschera, Gli steccati della mente e Stazioni/Gares), alcune delle quali tradotte in diverse lingue, altre musicate dal compositore Giorgio Fiorletta. Altre ancora sono diventate oggetto di studio, a cura del Professore Patrick Blandin, per gli studenti della facoltà di Lingua e Cinema Italiani dell'Università di Tolosa e di Bordeaux.
Ha pubblicato anche una serie di quaderni (I Quaderni di Casa Duir) tra cui: Enrico Benaglia, il pifferaio magico, Alla scoperta delle fave, Alla scoperta dell'arte del collage e del décollage, Non di solo pane, Artisti Calabresi a confronto, Occhio all'etichetta!
Attualmente cura una rubrica d'arte per la Consulta delle donne di Wanda Montanelli (“Parliamo d'arte”) e Kenavò, una pubblicazione bimestrale internazionale da lei fondata.
Per maggiori informazioni: www.faustartepoesia.org
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