"Il giudizio dei Comuni e delle Province sulla manovra resta del tutto negativo, perché scarica sugli enti locali tagli ai trasferimenti e vincoli di spesa pesantissimi, tali da mettere in discussione i livelli essenziali dei servizi, senza alcun equilibrio nella ripartizione tra i vari livelli istituzionali del Paese dei sacrifici che il difficile momento economico richiede di affrontare. Ciò premesso, di fronte ad un provvedimento blindato, sul quale in Parlamento verrà posta la fiducia, senza alcun margine di modifica nell'immediato, le autonomie locali hanno scelto di tenere un atteggiamento responsabile e pragmatico, evitando laceranti scontri istituzionali e chiedendo al governo di assumere nei loro confronti alcuni impegni precisi".
E' questo il commento di Lorenzo Guerini all'esito dell'incontro svoltosi oggi a Palazzo Chigi tra una delegazione di Anci e Upi ed il premier Silvio Berlusconi (coadiuvato dai ministri Tremonti, Maroni, Calderoli, Brunetta e Ronchi e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Letta), al quale il sindaco di Lodi ha partecipato in qualità di capodelegazione Anci alla Conferenza Unificata.
"Preso atto dell'impossibilità di intervenire sulla manovra con modifiche da apportare nel corso dell'iter parlamentare di conversione in legge del decreto - spiega Guerini - al governo sono state chieste garanzie su alcuni punti fondamentali, che qualora soddisfatti potrebbero alleviare almeno in parte la condizione di gravissimo disagio vissuta dai Comuni italiani, delineando per il futuro a breve-medio termine uno scenario meno devastante di quello che al momento si profila".
L'intesa raggiunta al termine dell'incontro verte in particolare su due punti: la rapida istituzione della nuova imposta unica sugli immobili a favore dei Comuni e la verifica entroil prossimo autunno della possibilità di alleviare la stretta sugli enti locali, subordinata ad un eventuale miglioramento del quadro delle finanze pubbliche.
"Per quanto riguarda l'Imu - informa Guerini - il governo ha assunto l'impegno ad approvare entro il 31 luglio il relativo decreto istitutivo, che fisserebbe l'entrata in vigore dell'imposta a partire dal 2012. Contestualmente, verrebbe affrontato il percorso di trasferimento completo ai Comuni delle competenze catastali, per opportuna coerenza con la scelta di assegnare ai Comuni stessi in modo esclusivo la prerogativa di riscossione del gettito generato dai cespiti immobiliari. Inoltre, entro ottobre il governo dovrà promuovere una verifica finalizzata a suffragare l'ipotesi di una più ampia dilazione dei tagli che la manovra prevede già per il 2011, rimodulandoli secondo criteri di merito e virtuosità nel contesto del Patto di Stabilità. Si tratta di aspetti importanti, che tuttavia, è bene ribadirlo, non compenserebbero le pesanti difficoltà che i Comuni dovranno comunque subire. E' poi chiaro che se neppure questi impegni venissero rispettati, la situazione rischierebbe di precipitare, con conseguenze al momento difficilmente prevedibili."
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