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19/12/2011Comune di Bollate
 
 
RABBIA E AMAREZZA PER LA CHIUSURA DEI REPARTI O-SPEDALIERI
 
l'Amministrazione comunale pretende, e a gran voce, un tavolo di lavoro sul futuro dell'ospedale
 
Ormai è chiaro che per il nostro ospedale hanno deciso che il futuro non sarà roseo.  A solo pochi mesi dalla preannunciata chiusura estiva dei reparti di Ginecologia e Ostetricia, siamo giunti al capolinea di questi due gloriosi reparti. L’Azienda Ospedaliera “Salvini”, infatti, entro il 21 dicembre trasferirà entrambi i reparti, definitivamente, presso l’ospedale di Garbagnate. E, ancora una volta, apprendiamo questa notizia non direttamente ed ufficialmente dalla Direzione Sanitaria dell'Azienda, ma dalla stampa. Continua dunque il progressivo e inesorabile impoverimento del nostro ospedale cittadino, in nome di una razionalizzazione della spesa sanitaria che, ai più, è incomprensibile. Si chiudono due reparti in un ospedale che oggettivamente ha condizioni funzionali e strutturali migliori, per trasferirli in un ospedale vetusto e poco servito e che, a detta dei programmi preannunciati, chiuderà tra poco più di un paio d’anni, quando verrà terminato il nuovo ospedale, guarda caso, ancora “sulla carta”, visto che l'apertura è stata prevista nel 2013 ma, ad oggi, non ci risulta avvenuta nemmeno la posa della prima pietra. E, comunque, sino ad allora, non era più logico conservare il servizio presso l’ospedale di Bollate, eventualmente accorpandolo con quello di Garbagnate, come aveva garantito il Direttore Generale soltanto quest’estate? Tanto più che il primario è lo stesso. Questo episodio ha, a nostro parere, una logica che si inquadra perfettamente nella strategia che da tempo sta portando avanti la “governance” dell’Azienda. Si svuota progressivamente la struttura bollatese, sia di funzioni che di risorse umane, per favorire nella popolazione la percezione per l’insoddisfazione del servizio erogato e per scalfire inesorabilmente quell’attaccamento e quell’affetto che tutti nutrivano per il nostro ospedale. Secondo noi, l'Azienda “Salvini”, anche se non ha il coraggio di dirlo apertamente, vuole arrivare alla chiusura totale dell'ospedale di Bollate e ci vuole arrivare smantellandolo reparto dopo reparto, mese dopo mese, per abbassare le saracinesche definitivamente al momento dell'apertura del nuovo ospedale garbagnatese. E come se non bastasse, vogliamo ricordare che l'Azienda sta oltretutto venendo meno ad un accordo sottoscritto con il nostro Comune, in virtù del quale i due enti hanno collaborato per attuare il piano di lottizzazione di via Piave e per un reinvestimento dei proventi sul nostro ospedale, al fine di adeguare e potenziare i servizi a favore della popolazione: sembra, invece, che l’Azienda voglia dirottare i proventi della vendita dei diritti edificatori per finanziare la costruzione del nuovo ospedale a Garbagnate. A questo proposito, la nostra Amministrazione metterà in campo tutte le azioni necessarie affinché il ricavato della vendita venga investito sul nostro ospedale: se così non sarà, l'Azienda ospedaliera dovrà trovare le risorse per il nuovo ospedale da altra parte, non certamente da noi. Considerato tutto ciò, smettiamola con questa ipocrisia e riprendiamo il cammino verso la razionalizzazione della spesa pubblica per la sanità, mettendo in campo finalmente trasparenza e chiarezza.
Se è evidente che il futuro di questa struttura non sarà più quello che ha sempre svolto dal primo giorno dalla sua nascita e se, anche in considerazione della drammaticità del momento storico che stiamo attraversando, è chiaro che avere otto ospedali tra Bollate e i paesi limitrofi (e tra i due più distanti ci sono poco più di 10 Km in linea d’aria) è un privilegio che non ci possiamo più permettere, pretendiamo con forza che l’Amministrazione comunale partecipi attivamente alle decisioni sul futuro delle strutture ospedaliere.
Stanca e delusa per la poca chiarezza messa in campo sempre dagli interlocutori dell’Azienda Salvini, logorata da continui e ipocriti impegni, l’Amministrazione bollatese rivendica il proprio ruolo, ispirato esclusivamente alla garanzia del servizio sanitario per i suoi cittadini, e richiede con forza un tavolo istituzionale dove, alla presenza dei vertici della Regione Lombardia e del Dirigente regionale della Sanità, del Direttore Generale dell’Azienda Salvini e del Sindaco di Bollate, si definisca un piano definitivo che individui le funzioni per un vero rilancio della funzione pubblica dell’ospedale “Caduti Bollatesi”.  Da parte nostra, siamo disponibili a considerare ogni ipotesi che possa garantire ai bollatesi la presenza sul proprio territorio comunale di un ospedale che sia in grado di dare un servizio reale e che risponda ai loro bisogni. Ipotesi che sembra essere ben lontana da quella che oggi si sta portando avanti, che impoverisce e danneggia la nostra città, i nostri cittadini e il nostro ospedale.
 

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