Il nuovo libro di Irene Catarella, intitolato “#Cantoanima”, è un contenitore di emozioni e versi originali tanto quanto profondi ed universali, curato da Salvo Nugnes, già manager di grandi nomi e curatore di mostre internazionali. Di seguito l'intervista del curatore all'autrice.
Professoressa e poetessa, cosa significa fare poesia per lei?
Per me fare poesia è diffondere un messaggio che da personale diventa universale, infatti, la corrente letteraria che ho creato si chiama “interiorismo universalista”. È vero che ciò che proviamo è nostro, ma noi possiamo diventare voce di sentimenti, di riflessioni universali per fare stare meglio gli altri e incentivarli a fare lo stesso, cioè a scrivere e a esprimersi ognuno come sa fare. Scrivete!
Noi ci esprimiamo con le parole e pensiamo con le parole, le parole creano la realtà come ci insegnano tutte le religioni (Dio disse sia la luce e la luce fu).
Allora fare poesia significa usare il linguaggio delle parole più bello che possiamo avere, che è appunto la poesia, per esprimere ciò che siamo, per dare voce a chi soffre, per dare voce all'amore. La poesia serve a creare bellezza, fare poesia ci migliora, ci guarisce e ci rende vivi.
Cosa raccontano le sue poesie? Cosa vuole condividere con i lettori?
Io ho cominciato a scrivere poesie dopo essere stata 15 anni bloccata in un letto per una sindrome di Ménière che non mi faceva mantenere l'equilibrio. Proprio questa esperienza, che mi ha fatto crescere e che ringrazio, e che ho superato grazie alla fede e alla poesia, mi ha permesso di entrare dentro di me e mi ha spinto ancora di più a volere fare qualcosa per gli altri. È la cosa più soddisfacente aiutare gli altri. Mi sono messa a scrivere poesie per essere voce di tutto ciò che c'è di buono nel mondo per ricordare e spronare tutti a vivere di questo bene e di contribuire a crearlo.
“#Cantoanima” è un libro unico nel suo genere. Cosa l'ha ispirata?
L'originalità di #Cantoanima mi è stata ispirata dalla voglia di creare un linguaggio nuovo e dal credere fermamente che l'essere umano è così poliedrico che non finisce mai di rinnovarsi, infatti, nonostante siano passati secoli, tutto non è stato ancora detto.
Allora ho creato dei neologismi, delle parole nuove, per esempio #cantoanima formato da due parole canto e anima, che unite non sono più le stesse, ma creano un vocabolario nuovo, un'emozione nuova, un linguaggio nuovo. Perché per esprimere ciò che provo e penso non mi bastavano le singole parole.
Inoltre, #Cantoanima è un libro che vuole affermare e rendere la poesia il linguaggio di eccellenza del web, il linguaggio privilegiato del web, cioè vuole rilanciare la poesia come un linguaggio adatto a esprimere l'essere umano che vive nell'oggi.
Ci sono soggetti e tematiche a cui è particolarmente legata?
Direi tutte le tematiche di cui parlo nel libro mi hanno colpito e conquistata nei diversi momenti della mia vita, ma soprattutto con le mie poesie vorrei: spronare all'amore, al volersi bene; aiutare a sensibilizzare tutti a lottare contro la violenza sulle donne; esaltare il potenziale femminile, come nelle mie poesie #Donnatenacia e #Donnasolare, e sensibilizzare verso le donne che vivono in condizioni sociali umilianti, come le donne afghane; evitare che ci siano altri genocidi come quello ebraico; sensibilizzare a rispettare l'ambiente; ricordare le proprio radici, che possono essere molteplici e questo non è sinonimo di confusione, ma di ricchezza.
Può parlarci della scelta simbolica dell'hashtag nelle sue poesie?
L'# vuole essere un segno grafico, che non si legge, per affermare che la poesia è un linguaggio attuale fatto di parole chiave. Se mettiamo l'# prima di una parola, sappiamo che sarà indicizzata e chiunque farà una ricerca su quella parola potrà trovare ciò che noi abbiamo scritto usandola. L'# permette a ciò che si scrive di essere letto da tutto il mondo. Per dare questo respiro universale le poesie di #Cantoanima sono anche tradotte in inglese dalla Professoressa Nazarena Tuzzolino, che è stata mia professoressa e che ringrazio di cuore. Inoltre, per dare questo respiro di universalità artistica, la fotografa Elisa Fossati, che ringrazio pure di cuore, ha voluto contribuire al libro con delle sue meravigliose foto legate alle tematiche del libro.
Il suo nuovo libro contiene tantissime introduzioni prestigiose. Ci parli di questo prezioso contributo.
Sono onorata, felice e commossa che questi personaggi illustri abbiano apprezzato il mio libro. Ringrazio di cuore tutti i personaggi che hanno voluto fare un contributo all'interno del mio libro. Vuol dire che hanno capito l'intento, il significato, quello che ho voluto trasmettere e dove volevo arrivare. Quindi mi danno ancora più forza per andare avanti e portare avanti le cose belle che la stessa parola poesia, che vuol dire creare, ci invita fare.
Quali sono i suoi progetti futuri?
Il mio sogno più grande è che le persone possano ritrovare se stesse, sollevare animo e spirito e quindi usare il mio libro come #metodoforza per ricrearsi e per essere spinti a fare loro stessi poesia. Non dimentichiamo che la parola “poesis” vuol dire creare. Vorrei che il mio libro possa essere di aiuto nei momenti difficili che stiamo vivendo e che vivremo e possa aiutare tutti ad esprimere la loro interiorità, la loro identità, il proprio pensiero, attraverso la scrittura. Scrivere, fare poesia può diventare un punto di leva per aiutarci a sostenere il peso delle giornate e della quotidianità.