A Segrate è stata del 54,22% la percentuale totale dei votanti per i referendum del 12 e 13 giugno, dato in linea con il 54,4% registrato nella regione Lombardia nel suo complesso.
L’affluenza a livello nazionale ha superato il 55%, l’obiettivo “quorum” è stato raggiunto dopo sedici anni (i referendari mancavano l’obiettivo dal 1995), anche senza i voti degli italiani all’estero. In tutte le Regioni è stato superato il 50% dei votanti.
E i sì sui quattro quesiti – acqua, nucleare e legittimo impedimento – nel Paese hanno superato il 94% e sfiorato il 96%, senza significative variazioni per i diversi temi affrontati. Lo scostamento tra i singoli quesiti referendari è dello 0,1/0,2%: pochissimi elettori hanno ritirato solo qualcuna delle quattro schede.
A Segrate, 91,38% i sì per il primo referendum, che riguardava l’abrogazione delle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. 7,42 la percentuale dei no.
92,49% i sì per il secondo referendum, riguardante l’abrogazione parziale della norma sulla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. I no sono stati pari al 6,62%.
90,12% i sì per il terzo referendum sull’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio di energia elettrica nucleare. 8,99% i no.
92,10% i sì per il quarto referendum sull’abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte costituzionale. La percentuale dei no si è attestata sul 7,12%.