Il 21,2% degli studenti bergamaschi dai 15 ai 19 anni, contro la media nazionale del 18%, dichiara di aver assunto psicofarmaci senza che questi siano stati prescritti loro dal medico, 3,2 punti percentuali in più rispetto alla media italiana. Lo rileva lo studio ESPAD condotto in provincia di Bergamo nel 2016 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa su mandato dell'Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, in collaborazione con il proprio Osservatorio Dipendenze.
Dai farmaci che migliorano l'attenzione ai medicinali assunti per il dimagrimento a quelli che regolarizzano l'umore, con un utilizzo maggiore dei farmaci che favoriscono il sonno e il rilassamento il cui consumo senza prescrizione medica risulta in aumento: l'8,3% degli studenti bergamaschi ne ha fatto uso nell'ultimo anno. Il 12% dei giovani ha utilizzato psicofarmaci negli ultimi 12 mesi, il 7% nel mese antecedente e il 2,2% almeno 10 volte nell'ultimo mese La cosa più grave è che la fonte di reperimento senza prescrizione è l'armadietto di casa.
Uno scenario al quale risponde Ats Bergamo grazie alla collaborazione dell'Ordine dei Farmacisti e di Federfarma Bergamo.
“Abbiamo deciso di dare il via a questa campagna insieme – annuncia il direttore generale Massimo Giupponi – per informare su questo fenomeno in crescita e preoccupante. L'effetto nel medio-lungo termine degli psicofarmaci in soggetti in cui le strutture cerebrali sono ancora in fase di sviluppo è infatti poco conosciuto. Partiamo dalle farmacie del Distretto di Seriate ma l'obiettivo è di raggiungere il maggior numero di famiglie possibili. Ecco perché la campagna sarà anche digitale con la possibilità di compilare il test e raccogliere informazioni anche sul web. L'obiettivo è di aiutare i genitori a riconoscere nei propri figli adolescenti atteggiamenti riconducibili all'utilizzo, all'abuso o alla dipendenza da psicofarmaci e a chiedere aiuto”.
11 farmacie mettono a disposizione dei pazienti opuscoli informativi circa la corretta gestione in ambito domestico di psicofarmaci e un questionario da compilare in forma anonima e da riconsegnare in busta chiusa al farmacista o da compilare online sul sito di Ats nella sezione servizio farmaceutico territoriale o collegandosi QUI
«L'uso di psicofarmaci non prescritti, soprattutto in età adolescenziale, comporta rischi importanti per lo sviluppo e per la salute - commenta la dottoressa Elvira Beato, responsabile dell'Osservatorio Dipendenze di Ats Bergamo - Gli adolescenti vivono in un contesto in cui il consumo di psicofarmaci è sempre più diffuso nel mondo adulto e non sempre è appropriato. Finalità importante e auspicabile del progetto consiste nel ridurre i rischi di un uso improprio, di abuso e di dipendenza da psicofarmaci non prescritti in età adolescenziale”.
Inoltre l'iniziativa ha l'obiettivo di rilevare i comportamenti degli adulti assuntori di psicofarmaci e di aiutarli a riconoscere se i figli assumono o sono a rischio abuso/dipendenza.
“Parla con tuo figlio, soprattutto quando vedi che ha degli sbalzi d'umore – raccomanda Luca Biffi,
Responsabile dell'unità di Prevenzione delle Dipendenze del Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats Bergamo che raccomanda – se segnala qualcosa che non va, ascoltalo. Molte volte una buona relazione è il migliore psicofarmaco”.
Concludono il presidente di Federfarma Bergamo Gianni Petrosillo e il presidente dell'Ordine dei farmacisti di Bergamo Ernesto De Amici : “Attraverso la raccolta dei dati e con le successive analisi, intendiamo conoscere meglio la situazione per poter mirare gli interventi di informazione e di sensibilizzazione all'uso corretto e alla conservazione di questi farmaci in sicurezza. La divulgazione di materiale informativo si svolge in un'ottica di prevenzione e di farmacovigilanza. D' altra parte, se è vero che una buona relazione molte volte è il migliore psicofarmaco, è anche vero che è pericoloso permettere che si affermi la convinzione che esista una pastiglia per qualsiasi problema”.
In caso di dubbi il servizio Farmaceutico Territoriale di Ats di Bergamo raccomanda di chiedere aiuto al medico di base, al farmacista o al servizio per le dipendenze (SerD) del territorio di appartenenza.