Continuità, allerta, prevenzione. Sono queste le parole chiave che regolano la nuova normativa sulla crisi d'impresa. Venerdì 23 novembre alle ore 9, nell'aula Galeotti dell'Università degli studi di Bergamo, A.P.R.I. – Associazione professionisti risanamento imprese – ne discuterà con commercialisti e imprese in occasione del Congresso A.P.R.I. organizzato in occasione dei 10 anni di attività.
Quello delle crisi aziendali, come noto, è un tema particolarmente attuale e diffuso. I tavoli di crisi aperti presso il Mise, al 30 giugno 2018, erano 144 con il coinvolgimento di 189 mila lavoratori(fonte: il sole 24 ore) Numeri importanti ma nettamente inferiori rispetto alle crisi realmente presenti in Italia: in Lombardia nel 1° semestre del 2018 risultano colpite dalla crisi 325 aziende con 8448 lavoratori. I territori maggiormente coinvolti nel semestre sono quelli di Milano (39,49%), Brianza (19,63%), Varese (7,62%) e Bergamo (7,03%) (fonte: Cisl Lombardia).
Il legislatore, nel riformare la normativa, ha quindi ritenuto fondamentale favorire la precoce emersione delle crisi attraverso l'introduzione degli istituti d'allerta con l'adozione di indicatori che consentano di misurare difficoltà di natura reddituale, finanziaria e patrimoniale dell'azienda in relazione alle dimensioni e alle tipologie di attività svolte. A questi saranno affiancati ulteriori indici che il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, con cadenza almeno triennale, individuerà sulla base della tipologia delle attività economiche svolte.
Questi i temi su cui i massimi esperti del tema si confrontano venerdì 23 novembre durante l'incontro “Professionisti e imprese: evoluzioni e scenari, anche alla luce della riforma concorsuale”, patrocinato dall'Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo.
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