Per Milano Art Gallery si tratta di un periodo quanto mai intenso e creativo, che vede nella personale di Vincenzo Cossari il suo culmine. Inaugurata lo scorso sabato 9 novembre, la mostra, intitolata Le impronte del tempo, ha animato la galleria, storica sede del Maurizio Costanzo Show, in via Alessi 11. A prendere parte al vernissage, organizzato e presentato dal direttore delle Milano Art Gallery Salvo Nugnes, anche il celebre Roberto Villa di Casa della Fotografia, Carlo Motta di Editoriale Giorgio Mondadori e Daniela Testori di Testori comunicazione.
Presente inoltre un pubblico vasto ed eterogeneo, segno che l'artista ha colto in maniera determinante, dandone una propria chiave di lettura, la contemporaneità e le sue molteplici contraddizioni. Muovendosi tra pittura materica e scultura, Vincenzo Cossari espone qui il suo percorso, dopo una lunga serie di eventi che lo hanno visto protagonista. Tra quelli più importanti di quest'anno, si citano La Pro Biennale a Venezia, presentata dal prof. Vittorio Sgarbi e Spoleto Arte a Palazzo Leti Sansi, costruito all'inizio del Settecento. Come scrive il prof. Vittorio Sgarbi: «Non risulta semplice individuare direttrici costanti lungo un percorso artistico che, per quanto dotato di una sostanziale omogeneità, anche nei suoi esiti non pittorici, poco o nulla si è adagiato sulla necessità di conseguire una cifra ben stabilizzata, così come il mercato richiedeva ai colleghi di Cossari anche più “rivoluzionari”. Proverei comunque a indicarne due. Da una parte, la propensione per una figurazione di primaria, demiurgica essenzialità, anche quando apertamente non realistica, erede della lezione post-impressionista con cui mantiene sempre un debito. Dall'altra, l'appassionata adozione di una materia-colore dalla forte connotazione segnica e plastica, conseguenza della svolta determinata in Cossari dalla scoperta dell'Informale. Nella dialettica fra figurazione primaria e materia-colore, inesaurita, risiede gran parte dell'arte di Vincenzo Cossari».
L'esposizione dell'artista di origini calabresi, ma di cultura romana, resterà accessibile al pubblico fino al 29 novembre.
Per ulteriori informazioni è possibile chiamare lo 0276 280638, scrivere a info@milanoartgallery.it oppure visitare il sito www.milanoartgallery.it.