Il 13 settembre del 1982 veniva approvata la legge 646, nota come Rognoni - La Torre. Per la prima volta nel codice penale italiano venivano introdotti il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis) e la norma per la confisca dei beni ai boss, con il loro conseguente riutilizzo sociale.
Il testo normativo traeva origine da una proposta di legge presentata alla Camera dei deputati il 31 marzo 1980 (Atto Camera n. 1581), che aveva come primo firmatario l'on. Pio La Torre e alla cui formulazione tecnica collaborarono anche due giovani magistrati della Procura di Palermo, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Pio La Torre, sindacalista e parlamentare del Partito Comunista Italiano pagò con la vita questa sfida alla mafia venendo ucciso il 30 aprile 1982 in un attentato in cui morì anche il suo autista Rosario Di Salvo. La sua proposta legislativa fu raccolta dall'allora ministro dell'Interno, il democristiano Virginio Rognoni, e fu trasformata in legge dal Parlamento il 13 settembre del 1982, dieci giorni dopo l'attentato in cui perse la vita il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Prefetto di Palermo, ucciso assieme alla moglie e all'agente di scorta.
In occasione dei trentacinque anni dall'approvazione della legge, giovedì 26 ottobre il Collegio Universitario S. Caterina di Pavia rievocherà quella pietra miliare nella lotta contro le organizzazioni mafiose in un incontro che vedrà ospite l'ex-ministro Virginio Rognoni, il figlio di Pio La Torre, lo storico Franco La Torre e Nando Dalla Chiesa, sociologo dell'Università degli Studi di Milano e figlio del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.
L'incontro, a ingresso libero, si svolgerà ore 21 presso il Collegio Universitario S. Caterina, via S. Martino 17/B, Pavia.
È un appuntamento del ciclo “Mafie tra memoria e presente” che accompagna il corso di “Storia delle mafie italiane” riconosciuto dall'Università di Pavia e tenuto, sempre presso il Collegio, da Enzo Ciconte, uno dei massimi esperti in organizzazioni criminali.