Cos'è l'arte? cos'è la pornografia? La domanda pare retorica, ai più. Invece molti fanno fatica a distinguere tra i due concetti, sia per un estremo senso del pudore, che per la superficialità infida nell'essere umano.
In questi giorni si parla di The Hole, il nuovo progetto d'arte dell'astrattista Alessandro Giorgetti che, per promuovere i suoi quadri col buco, ha pensato ad un'immagine di forte impatto che attirasse l'attenzione, sul maggior numero possibile di pubblico del mondo dell'arte. Un uomo nudo che col suo fallo penetra la tela. Niente sarebbe sbagliato se tutto questo fosse avvenuto a New York, a Londra o in qualsiasi altro paese del mondo mentalmente aperto. Ma siamo in Italia e come da previsione, si è scatenato un putiferio.
Un progetto concepito per svegliare le menti addormentate dell'arte contemporanea, con un efficace slogan: "L'Arte sta morendo. Fecondiamola.", si è trasformato in un attacco al geniale astrattista che, nel bene e nel male, riesce sempre a far parlare di sé. Una trovata acuta del pittore/provocatore, che è riuscito a far sobbalzare appassionati d'arte e i critici dalle poltrone, ma soprattutto artisti indignati e convinti che l'arte è ancora viva, nonostante lo stesso pensiero sia stato ribadito più volte, dal critico d'arte per eccellenza: Vittorio Sgarbi.
A dire il vero, molti non hanno approfondito il progetto e si sono fissati ai falli all'interno dei quadri. Falli veri, che probabilmente già da soli avrebbero creato scompiglio e che Giorgetti inserisce all'interno delle opere di The Hole. Allora, commenti che non tardano ad arrivare spostando l'attenzione: dal considerevole concetto di base e passano al futile pettegolezzo, anche offensivo e poco culturale. Niente di nuovo per lui, il guerriero dell'arte, che ormai conosce la sua strada e sa di essere destinato al ruolo di apripista.
The Hole, che sarà presentato in anteprima assoluta a Fiera ArtePadova 2017 spaventa, scandalizza quelle menti ancora troppo chiuse per concepire un significato di tale portata: l'arte è morta, scontata, banale. C'è necessità di aria nuova, di nuove idee e di punti di vista totalmente diversi e all'avanguardia. Ma proprio per il suo sguardo futuristico e sempre in anticipo sui tempi, Giorgetti viene frainteso e giudicato. Questa sua idea deve essere collocata in qualcosa di già visto o venire demonizzata, altrimenti sfugge dal controllo di chi si sente preso in causa e non vede la strada, non vuole ascoltare il richiamo di Madre Arte che chiede genialità e freschezza.
Alessandro Giorgetti sembra destinato a combattere da solo o almeno fino a quando i suoi “colleghi” non vedranno con occhi nuovi quest'arte che implora la fecondazione del genio umano.