MILANO, 10 ottobre 2017 - Il nuovo CDU sostiene apertamente il “sì”. In occasione del referendum consultivo che avrà luogo domenica 22 ottobre in Lombardia, i Cristiani Democratici Uniti si schierano a favore dell'autonomia regionale.
La decisione di indire una consultazione referendaria ha naturalmente sollevato un dibattito politico. Da una parte si scontrano le ragioni del sì e del no, dall'altra è messa in discussione la scelta stessa di interpellare i cittadini. Perché, per chi non lo sapesse, l'art. 116 della Costituzione prevede che la proposta in merito all'autonomia regionale possa essere espressa in Parlamento anche senza referendum. Questo il caso per esempio dell'Emilia Romagna. «Vengono recriminati i costi che un'operazione del genere comporta - chiarisce Lorenzo Annoni, responsabile milanese del Nuovo Cdu - eppure questa è l'unica via per consultare il popolo, che secondo noi deve assolutamente avere voce in capitolo su passaggi politici così fondamentali. E poi la vittoria del sì rappresenterebbe un segnale importante, in altre parole darebbe valenza e autorevolezza in vista della trattativa con il Governo».
Per quanto riguarda invece le posizioni in risposta al quesito, la quasi totalità degli esponenti partitici lombardi ha appoggiato l'iniziativa istituzionale, ognuno presentando i propri criteri di giudizio. «Chi non si è informato a dovere ritiene che la partita sia attribuibile alla sola Lega Nord, a scopo propagandistico - spiega ancora il portavoce del CDU Milano -, invece qui si tratta di un cambiamento che tocca tutti i cittadini lombardi, perché l'attribuzione di particolari forme e condizioni di autonomia interessa ambiti cardinali nella nostra società, come scuola, lavoro, salute, ambiente, per citarne solo alcuni». E per chi, in preda al panico generato dagli ultimi eventi accaduti in Spagna, crede che questa direzione possa portare ad una secessione «è totalmente fuori da ogni logica, perché in questo caso si tratta di concessioni di maggiori competenze ad alcune regioni virtuose da parte dello Stato, quindi nell'alveo della nostra Costituzione; anzi la Lombardia, grazie alle possibili manovre future, potrà costituire un traino per lo sviluppo economico dell'intera nazione».
Il nuovo CDU auspica in ultimo una grande partecipazione collettiva perché, benché non serva raggiungere il quorum, «va portata avanti, in primis da noi politici e attraverso ogni forma di divulgazione disponibile, la consapevolezza del proprio voto e il concetto di identità, affinché non sia svilita la forza propulsiva del risultato referendario positivo».