#unasecondaoccasione – Mostra personale di Emiliano Cavalli
Dal 21 al 26 giugno 2017
a cura di Emanuela Rindi
INAUGURAZIONE: MERCOLEDI 21 GIUGNO, ore 19.00
Galleria Spazioporpora
Via Nicola Antonio Porpora, 16 – 20131 MILANO
Orari: da lunedì a sabato | 15.30-18.30
INGRESSO LIBERO
www.spazioporpora.it
Progetto grafico: Segni Visivi
Progetto video: Andrea Puma, con la collaborazione di Wild Art Tatoo studio
Ufficio Stampa: Rindi Art
Sarà inaugurata mercoledì 21 giugno, alle ore 19.00, presso la Galleria Spazioporpora di Milano, la nuova mostra personale di Emiliano Cavalli – Esc76, artista eclettico e versatile capace di spaziare con disinvoltura dalla pittura alla grafica, dalla fotografia al design. Sempre attento alle ultime tendenze dell'arte contemporanea, partecipa attivamente alla vita culturale delle tre città in cui vive e lavora, Torino, Milano e Roma, distinguendosi per una sperimentazione tanto incessante quanto istintiva che lo porta ad arricchire, di volta in volta, il proprio linguaggio espressivo e ad ampliare –con interventi inediti- l'orizzonte di ogni singola disciplina. E' indubbio un gusto personale per la contaminazione dei generi, per il gioco intellettuale che conduce l'osservatore alla sorpresa e allo straniamento, per il piacere di capovolgere l'ordine prestabilito tra le cose suggerendo riflessioni e nuovi punti di vista ma questa ricchezza di spunti iconografici è anche avvertita come necessaria; sarebbe impossibile, altrimenti, raccontare il reale in tutta la sua complessità. Il suo percorso sfugge, volontariamente, da ogni possibile definizione. Negli ultimi anni si è articolato per cicli, avvicinandosi talvolta alla Pop Art, all'Arte Concettuale, all'Esistenzialismo; correnti da cui Emiliano Cavalli ha tratto solo ciò che sentiva veramente affine al suo sentire, al suo essere nel mondo e, soprattutto, alla sua concezione del valore etico del ruolo dell'artista. Senza rinunciare alla piacevole suggestione che l'impatto visivo può provocare – i colori tersi e brillanti, le pose e gli sguardi dei personaggi ritratti, la ricercatezza di alcuni dettagli grafici, la pulizia formale e l'armonia compositiva – l'autore ha sempre cercato di andare oltre la pura visione per approdare ad un livello superiore, simbolico e metaforico, a tratti concettuale e a tratti emozionale, originato da un pensiero individuale ma con una vocazione universale. Con la consapevolezza della maturità il suo sguardo si è fatto più acuto ma anche più intimo e quella “fragilità” tanto indagata nel ciclo delle “Icone pop” è diventata la sua forza. Il suo procedere per fasi e per periodi rivela una visione evolutiva dell'esistenza, un atteggiamento positivo che non teme il cambiamento ma, al contrario, accoglie la mutevolezza, talvolta delicata e talvolta dirompente, legata alla rinascita. Dall'idea di indagare il tema della trasformazione nei suoi aspetti fisici e temporali, dalla curiosità verso le proprietà estetiche degli oggetti e dal desiderio di dare forma ad un'immagine che portasse con sé la seduzione e il sapore di un racconto, è nato il ciclo dedicato ad #unasecondaoccasione. Piccoli oggetti apparentemente inutili, rotti, spezzati, rifiutati e dimenticati vengono raccolti con un gesto amorevole, osservati, valutati e accostati per creare la forma di un CUORE. Siamo molto lontani dalla denuncia ecologica e sociale della poetica del riciclo, così come siamo lontani dagli esiti più estremi dell'arte concettuale secondo cui un qualunque oggetto può essere un'opera d'arte, se a stabilirlo è un artista. Siamo piuttosto in un universo poetico che legge nell'oggetto la testimonianza di un tempo che non c'è più, di un presente che possiamo migliorare (se lo vogliamo, se siamo disposti all'azione) e di un futuro ancora da scrivere che è tutto, fuorché scontato.
Un cuore può essere spezzato ma può anche essere composto, ricomposto, protetto; basta assumersi l'impegno di prendersene cura. Un messaggio etico, un monito per sé stesso e per gli altri, suggerito nello stile di Cavalli: con delicatezza, leggerezza, ironia. La sua fervida immaginazione lo porta a selezionare gli elementi più disparati: lampadine in frantumi, cocci di tazze, soffici calzini a righe e a pois, ritagli di carta, scampoli di tessuto, sassi, ingranaggi, nastri colorati, tubetti di colore...oggetti che si incontrano e che nel momento in cui si congiungono assumono un'identità nuova, diventano parte di un tutto, rinascono a nuova vita. Le mani che li hanno raccolti, raggruppati, adagiati e disposti si accingono a nuovi gesti: i cuori vengono infatti fotografati frontalmente e le stampe vengono poi inserite in cornici tridimensionali che contengono, oltre alla fotografia, uno o più oggetti della composizione stessa, in un gioco di rimandi temporali. Sono ricordi personali eppure ci sembrano familiari, si affacciano alla nostra coscienza trasportandoci in un altrove che non è più loro ma nostro. Quale senso della vita vogliono raffigurare? Ancora una volta l'artista suggerisce una chiave di lettura che si presenta come una risposta ma, al contrario, stimola domande e provoca dubbi: il titolo è spesso spiazzante, se pur accattivante. Il tema è quasi sempre evocativo, si ricollega a dinamiche psicologiche, gioca sulle analogie tra le forme e le parole che sono scelte con cura, creando un ritmo musicale breve e incalzante. Il testo del lettering è tracciato a mano libera, con la sinistra ed appare quindi incerto, vagamente infantile. Ci piace pensare che questa scelta espressiva sia un ulteriore invito ad abbandonarci con naturalezza alle nostre fragilità e alle nostre insicurezze, a riconoscere nelle ferite e nelle cicatrici che portiamo sul cuore il segno della nostra crescita personale. Ci piace anche pensare che il riferimento all'epoca dell'infanzia sia un appello a quella parte più vera e spontanea di noi, la più profonda, la più segreta, quella che abbiamo sepolto sotto il peso delle abitudini e delle convenzioni sociali. Per concederle, per concederci, una seconda occasione.
EMILIANO CAVALLI
Grafico, pittore, fotografo e designer, nato a Casale Monferrato (AL) nel 1976, passa la sua infanzia in un mondo immerso nell'arte e nel design e frequenta abitualmente personaggi dello spettacolo, amici e clienti della sua famiglia.
Dopo il diploma al liceo artistico intraprende a Milano studi relativi al design.
Tra il 2002 ed il 2006 si stabilisce a Torino, dove instaura una collaborazione con l'atelier di moda Walter Dang partecipando in qualità di fotografo alle loro performance; realizza alcune campagne pubblicitarie e un suo profilo viene pubblicato su “NEO HEAD”.
Nel 2004 espone le proprie fotografie a Palazzo Bricherasio a Torino nel corso di una performance collettiva e, nel 2005, in qualità di lighting designer, progetta arredi luminosi per la manifestazione “INTERNI ITALIANI” presso gli spazi dell'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen.
Quello stesso anno realizza la prima mostra personale, di quadri e fotografie; un'esposizione itinerante che viene presentata in varie locations del Quadrilatero Romano di Torino.
Da quel momento si susseguono diverse personali: nel 2008 “ATEIZZAZIONE IN CORSO” al circolo Pantagruel di Casale Monferrato, nel 2010 a Milano “QUEEN of GLITTER”, una serie di ritratti, prima presso il Rhabar e in seguito presso il Cafè Divan, storico catalizzatore di nuovi talenti.
Nel 2012 tiene le personali “LUDICO” presso lo Spazio Frida di Milano e “MITI FRAGILI: maneggiare con cautela!” presso la Galleria Castelli di Milano.
Nel 2012 inizia una collaborazione con lo stilista Martino Midali; realizzando dapprima il progetto “LOVE TORINO”, con la creazione di 6 visioni pop della città di Torino, una delle quali diventa una T shirt in edizione limitata dello stesso stilista, mentre nel novembre 2012 espone presso lo Spazio dello stilista ubicato in Torino le sue DIVE FRAGILI;
Nel 2013, nella cornice del FuoriSalone del Mobile di Milano, presenta “VISIONI DI MARIANGELA”, un omaggio alla carriera dell'attrice Mariangela Melato.
A gennaio 2014 espone a Lucca la personale "ESC 76" e a marzo a Casale Monferrato presso la straordinaria e inusuale location della chiesa consacrata di "SS Pietro e Paolo" la mostra "ICONE POP", dove fanno bella mostra ritratti
di Madonna, Pasolini, Moana Pozzi.
Nell'agosto 2014 viene invitato a partecipare al festival ORIZZONTI di Chiusi dedicato al tema MITO e FAVOLA.
Dal Novembre 2014 espone in modo permanente presso Cenerentola Pret a Manager una gastronomia creativa ubicata in Torino.
Nel febbraio 2015 partecipa a Venezia ad una collettiva internazionale "liquid Rooms" presso palazzo Ca'Zanardi;
Nel luglio 2015 rifà il look al Battigia 46 stabilimento del lungomare riminese reinterpretando in chiave Pop immagini della città di Rimini;
Nel settembre 2015 espone presso E'CUCINARoma la sua mostra "FRAGILE" dove ripropone il soggetto del cuore sacro;
Nel maggio 2016 partecipa ad una collettiva dal titolo "mese della rosa - seme dell'osar" in cui la sua opera viene affiancata a quelle di Warhol e Schifano. Ad ottobre 2016 presenta "Battiti, storie a colori di dislessia emotiva" presso lo spazio E'CUCINA di Roma, dove espone opere incentrate sulla figura del cuore.