Ambiente, Natura e Sviluppo Sostenibile protagonisti dell'Open Day che si è tenuto il 26 maggio all'Università degli Studi di Milano per celebrare i 25 anni dall'inaugurazione del Programma LIFE. Strumento finanziario lanciato nel 1992 dalla Commissione europea, il Programma LIFE vanta oltre 4.000 progetti finanziati con più di 3,4 miliardi di euro investiti. L'Italia è al primo posto in Europa tra gli Stati che più partecipano al Programma, attraverso progetti pilota, dimostrativi e campagne di informazione e educazione ambientale.
Sei i progetti europei finanziati dal Programma LIFE, che venerdì si sono raccontati per celebrare i suoi successi e le strategie a supporto di soluzioni tecnologiche e buone pratiche per difendere l'ambiente, ridurre l'inquinamento e mitigare i cambiamenti climatici. L'Open Day organizzato da LIFE BIOREST, uno dei protagonisti della giornata è dedicato agli aspiranti beneficiari, ricercatori e imprenditori interessanti a saperne di più su come sviluppare un progetto vincente in tema di Ambiente, Uso efficiente delle Risorse, Natura, Biodiversità.
“Il valore di fare rete è essenziale per garantire l'applicazione di modelli di sviluppo sostenibili, in grado di essere replicati e trasferiti in una dimensione europea”, con questo spirito LIFE BIOREST, coordinato da Ilaria Re, manager del Consorzio Italbiotec ha promosso l'iniziativa che ha riunito venerdì 6 progetti che stanno investendo oltre 14 milioni di euro in soluzioni amiche dell'ambiente.
La trasferibilità di buone pratiche è un elemento che caratterizza tutti i progetti, spaziando dalla protezione del suolo, al trattamento dell'inquinamento fino alla riduzione delle emissioni delle emissioni in agricoltura.
Tra questi LIFE BIOREST che punta a validare un modello europeo per il biorisanamento di suoli inquinati da idrocarburi, che rappresentano oggi il 45% del totale degli inquinanti e comuni a 360.000 siti inquinati in tutta Europa.
Economia circolare, Bioeconomia questo il focus dei progetti che più direttamente si occupano di uso efficiente delle risorse e sostenibilità delle produzioni tipiche come LIFE VITISOM, rappresentato dal suo manager Isabella Ghiglieno, che “promuove una gestione sostenibile del terreno vitato e si prefigge di fornire indicazioni utili per il settore a livello europeo riguardo alle buone pratiche per la gestione del vigneto”; e LIFE DOP rappresentato dal suo manager Giuliana D'Imporzano un progetto per “la sostenibilità delle filiere lattiero–casearie DOP, gestione sostenibile dei reflui e dell'azoto, gestione ottimizzata delle stalle, miglioramento dell'alimentazione, diminuzione degli impatti in tutti i punti del ciclo produttivo”.
In tema di sostenibilità e di applicazione di buone pratiche in agricoltura, è testimone il progetto LIFE Forage4Climate che si propone, attraverso la scelta opportuna dei foraggi “di limitare l'emissione di gas serra e accrescere il carbonio dei suoli in aziende bovine e ovicaprine da latte”.
Ha partecipato al convegno anche Matteo Crovetto, professore dell'Università degli Studi di Milano, partner del progetto LIFE GasOff finalizzato alla “riduzione dei gas climalteranti (CO2, CH4 e N2O) nelle aziende da latte agendo a più livelli: formulazione della dieta, lavorazioni in campo, uso di biodigestori, tecniche di concimazione”, e Simona Bosco, ricercatrice della Scuola Superiore Sant'Anna, partner del progetto LIFE IPNOA per il “miglioramento delle tecniche di monitoraggio dei gas serra prodotti dai suoli agricoli, grazie allo sviluppo di una avanzata strumentazione”, progetti conclusi rispettivamente nel 2013 e nel 2016 e che hanno portato la testimonianza di un lavoro in continua evoluzione.
Presente al convegno anche il Cluster Lombardo della Chimica Verde, attraverso il suo Presidente Diego Bosco ambasciatore di oltre 40 realtà attive nel settore della bioeconomia e dell'economia circolare, che “fanno ricerca anche attraverso i progetti LIFE, un'opportunità che il Cluster può sostenere grazie al suo ruolo di catalizzatore dell'innovazione”.
“La sostenibilità delle produzioni agricole dovrà sempre più tenere conto degli aspetti ambientali – dichiara Fabrizio Adani, professore dell'Università degli Studi di Milano e chair della giornata - facendoli diventare fattori di promozione delle produzioni stesse piuttosto che ostacolo per il loro ottenimento”. In tale ottica, l'approccio a sistemi di produzione che seguano i principi dell'Economia Circolare, nel solco della promozione di nuovo paradigma di sviluppo del mondo attraverso la Bioeconomia, sono una necessità su cui l'Europa investe e deve investire anche nel prossimo futuro.
I progetti LIFE ne sono una testimonianza diretta.
Per informazioni: ilaria.re@italbiotec.it | 392.4751449 | www.lifebiorest.com