Una marcia ideologica ma astratta. La manifestazione che si è svolta sabato pomeriggio a Milano a favore dell'inclusione, è stata una passeggiata antirazzista in veste folkloristica. Insomma una grande festa, centomila i partecipanti, ma nessuna risposta concreta al problema immigrazione. Al corteo, organizzato dall'assessore milanese al Welfare Pierfrancesco Majorino, hanno aderito semplici cittadini e poi associazioni, movimenti, comitati, sindacati, tutti senza bandiere e simboli di partito; in prima fila c'era però Beppe Sala, seguito da Emma Bonino, il presidente del Senato Piero Grasso, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e quello di Lampedusa Giusi Nicolini.
«Anche a voler prendere in considerazione le istanze sostenute dagli aderenti, indubbiamente sinistrorsi - commenta Lorenzo Annoni del CDU Milano - c'è la cruda realtà che fa riflettere oltre ogni perbenismo plateale». Il riferimento è al tragico incidente stradale accaduto in zona Rogoredo domenica notte: un ecuadoriano, quasi sicuramente ubriaco, ha investito e ucciso un povero senzatetto in via Giovanni Battista Cassinis e poi si è schiantato, poche centinaia di metri più avanti, contro il semaforo in piazza Mistral. Un terribile episodio che si somma ai numerosi fatti di cronaca nera riguardanti gli stranieri.
«Come rappresentante dei democratici cristiani - continua - non posso che essere mosso da pietà di fronte alle gravi condizioni in cui versano i migranti, tuttavia credo che una manifestazione di tale portata possa distogliere l'attenzione dai problemi principali che l'Italia è costretta a fronteggiare. Per quanto riguarda la questione immigrazione non serve a nulla farsi promotori di una politica di generica accettazione senza considerare provenienza e intenzioni di spostamento di chi arriva, le concrete possibilità di gestione della loro presenza sul nostro territorio, il calcolo delle cospicue risorse per attuare un'ampia accoglienza». L'ultima preoccupazione deriva soprattutto dal momento di perdurante crisi economica. «È impensabile che il governo tenti di aiutare queste persone in difficoltà non curandosi di tutti gli italiani che chiedono altrettanto sostegno - chiosa -. Bisogna darsi delle chiare priorità su a chi destinare le poche risorse disponibili».
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