Grande successo di pubblico sabato sera per l’incontro sull’alimentazione e i giovani, organizzata dall’Ufficio Politiche Scolastiche del Comune di Cantù, presso il Teatro San Teodoro.
“Cibo e non solo. Riflessioni per una crescita sana e armonica dei nostri figli, valorizzando la riscoperta delle nostre radici e le risorse del nostro territorio”, questo il titolo dell’evento, ha visto la partecipazione di un folto pubblico che ha ascoltato con vivo interesse gli interventi dei relatori invitati ad analizzare l’importante argomento dall’Amministrazione Comunale.
Ad aprire la serata è stato l'Assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani che ha evidenziato come la Regione, ormai da qualche tempo, abbia adottato politiche preventive mirate alla correzione degli stili di vita potenzialmente pericolosi per la salute diffusi tra i giovani e gli adolescenti. L’assessore Bresciani ha anche rilevato l’importanza delle tradizioni sia nel campo alimentare sia in quello culturale.
E’ stata quindi la volta del sindaco di Cantù Tiziana Sala, che ha voluto porre l'accento su come a Cantù già da qualche tempo siano in essere politiche volte a correggere abitudini alimentari “a rischio” tra i giovanissimi, e ha proposto che proprio quella medesima serata potesse diventare un primo momento di contatto tra la cittadinanza e la Pubblica Amministrazione al fine di diffondere le linee guida degli interventi di politica alimentari pensati dal Comune.
E’ stata quindi la volta del Professor Alfredo Vanotti, professore di Dietetica e Nutrizione all’Università Biccocca e alla Statale di Milano, e presidente nazionale dell’Adi, l’Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione.
Il professor Vanotti ha voluto sottolineare come l’obesità sia ormai un dato epidemiologico anche nella nostra provincia, e come questa vera e propria patologia abbia assunto proporzioni così ampie, da fare diventare i tipi” normopeso” una minoranza.
Vanotti ha poi fatto notare come un ruolo importante in tema di obesità lo giochino i Media, che, a questo proposito, lanciano un messaggio contrastante. Tv e giornali, infatti, proprio di fronte ai dati che vedono gli italiani sempre più grassi e sedentari, continuano a proporre modelli di riferimento ispirati alla “magrezza”e alla “sportività”.
Per il docente, un’indicazione utile a ridurre gli effetti nefasti della “cattiva alimentazione” e della sedentarietà, è quella fornita dalle tradizioni, che mettono a disposizione un enorme patrimonio di conoscenze e di modelli di vita.
E proprio in merito ai problemi di disagio giovanile che possono fare da sfondo a un’alimentazione non proprio corretta, è intervenuto il prof. Fabio Gabrielli, filosofo, e preside della Facoltà di Scienze Umane della Università Ludes di Lugano. Gabrielli ha prima affrontato il problema del disagio giovanile partendo da ottiche e angolature diverse da quelle convenzionali, suggerendo poi che proprio dalle tradizioni culturali del territorio possano essere presi strumenti utili a combattere il disagio giovanile, limitando così al minimo gli interventi di natura psicologica o clinica.
La dottoressa Cristina Valli, tecnologa alimentare, vicepresidente dell'OTA Lombardia e Liguria, ha illustrato all’attento pubblico in sala come la riscoperta delle tradizioni alimentari del territorio rappresenti un ottimo approccio per ottimizzare non solo quei criteri di sicurezza che ormai sono divenuti irrinunciabili per le nostre tavole, ma anche per garantire un maggiore rispetto del contenuto naturale nei prodotti che vanno a fare parte della nostra dieta.