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CRONACA E ATTUALITÀ
ARTE E CULTURA - MUSEI
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04/04/2011Comune di Desenzano del Garda
 
 
UN MUSEO NUOVO PER IL BASSO GARDA
 
Riapre il 10 aprile il Museo civico archeologico “Rambotti”
 
Il museo civico archeologico “Rambotti” riaprirà domenica 10 aprile alle ore 15, dopo sei  mesi di chiusura per lo svolgimento di lavori alle strutture e agli impianti tecnologici, con un nuovo allestimento e con nuove sale dedicate agli scavi del Lavagnone e alla "Collezione Mosconi".
Nella giornata di riapertura la cittadinanza avrà la possibilità di partecipare ad una visita guidata del nuovo allestimento museale. Nel chiostro di S. Maria de Senioribus il quartetto dell’Ente Filarmonica eseguirà musica dal vivo; al termine verrà offerto un rinfresco.
In questi ultimi anni il Museo Archeologico “G. Rambotti”, grazie al sostegno del Comune di Desenzano e, nel 2010, ai contributi del P.I.A., ha ampliato notevolmente lo spettro delle sue attività e delle sue offerte al pubblico.

1.    Allestimenti museali
Il progetto di riallestimento museale, curato dall’Assessore alla cultura Emanuele Giustacchini, dallo Studio Volta di Brescia per la parte architettonica e dal conservatore del Museo dott.ssa Claudia Mangani per la parte scientifica, si è concluso con la razionalizzazione di spazi “di lavoro” dedicati agli esperti e con l’ampliamento della superficie espositiva. Per quanto riguarda  questo ultimo aspetto, maggior risalto è stato dato al celebre aratro, che ora avrà uno spazio interamente dedicato, e al fenomeno palafitticolo.
Anche il percorso di visita è cambiato, in parte utilizzando gli stessi pannelli, in parte con nuovo materiale.
Oltre alla sala, la novità principale è data dalla sistemazione della sala dell’aratro, ora valorizzato da una migliore illuminazione e da una più attenta disposizione del materiale nella sala.
E’ stato installato un “touch screen” esplicativo, con contenuti multimediali relativi alla preistoria prodotti dal Conservatore del museo.
Una nuova sezione sarà dedicata al collezionismo del XIX e XX secolo, con riguardo speciale ai collezionisti desenzanesi. In particolare, i reperti provenienti dalla collezione ‘Mosconi’, prima disposti in diverse vetrine, sono adesso raccolti e organizzati in modo permanente e sistematico.
E’ stato inoltre realizzato un nuovo spazio che sarà riservato agli studiosi e ricercatori che potranno studiare i materiali conservati in museo in un laboratorio confortevole e riservato.
Ultimo, ma non per questo meno importante, tutti gli spazi espositivi e di servizi sono stati dotati di impianto di condizionamento.

2.    Ricerca scientifica
Il Museo, in collaborazione con il Museo della Valle Sabbia di Gavardo e il Comune di Polpenazze del Garda è ormai giunto al quarto anno di finanziamento regionale nell’ambito del progetto “le palafitte di area Gardesana”. Desenzano è stato capofila per la prima annualità (2007), nell’ambito della quale sono state realizzate analisi per la ricostruzione dell’ambientale presso la palafitta del Lavagnone (CNR-Dalmine) e analisi metallografiche sui manufatti provenienti da insediamenti palafitticoli conservati presso il museo cittadino. Nell’ambito della seconda annualità è prevista la realizzazione di un convegno internazionale, della durata di 3 giorni, che si svolgerà a Desenzano nei giorni 6-8 settembre 2011 dal titolo “Le palafitte Scavo, conservazione, valorizzazione” che si inserisce nell’ambito delle attività del piano di gestione per la candidatura UNESCO delle palafitte dell’arco alpino. Questo convegno sarà realizzato in piena collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, il cui soprintendente (dott.ssa R. Poggiani Keller) farà parte del comitato organizzatore con i conservatori del museo di Desenzano (dott.ssa C. Mangani) e Gavardo (dott. M. Baioni).

3.    Collaborazione con altri Musei
Il Museo è tra i fondatori (2005) della Rete dei Musei Archeologici della province di Brescia, Cremona, Mantova (MA_net), con i quali ha realizzato convegni, corsi di aggiornamento per operatori museali, una mostra e un gioco didattico che ha ricevuto numerose attestazioni di apprezzamento da parte della stampa specializzata.
Quest’anno la Rete ha organizzato un corso dedicato agli allestimenti museali che ha preso avvio nel mese di febbraio presso la sede di Regione Lombardia.

4.    Didattica
L’offerta didattica del museo in questi ultimi anni si è notevolmente ampliata, grazie alla realizzazione di un’aula dedicata in cui vengono svolti laboratori didattici incentrati sulla preistoria (lavorazione della ceramica, agricoltura...). Da quest’anno è stato introdotto un nuovo laboratorio dedicato alle palafitte, per i quali sono stati realizzati appositamente dei modellini montabili di palafitta.
Inoltre in occasione di particolari eventi, ad esempio la settimana della cultura promossa dal MIBAC, il museo offre attività rivolte ai bambini delle scuole primarie e secondarie (laboratori di ceramica, partite su tabelloni a grandezza 1:1 del gioco MA_net). Per i prossimi mesi sono previste visite guidate in museo, per bambini, effettuate da un clown.

5.    Eventi
In occasione dell’inaugurazione del museo, verrà realizzata una piccola mostra, con breve guida, dedicata alla collezione dell’avvocato E. Mosconi che lasciò in dono allo stato, con la volontà che il materiale venisse esposto nel museo cittadino, i materiali da lui raccolti presso la palafitta del Lavagnone.

6.    UNESCO
Il Comune di Desenzano del Garda partecipa al gruppo di lavoro creatosi nell’ambito del progetto di candidatura transnazionale per l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, denominato “I siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, progetto che vede coinvolti, insieme con la Svizzera, il paese promotore della candidatura, la Francia, la Germania, l’Austria e la Slovenia.

7.    Mostre e prestiti
I materiali conservati presso il museo di Desenzano sono stati richiesti per la mostra svoltasi nel 2010 a Cavriana dedicata alle tavolette enigmatiche. Una parte di tali materiali verrà inviata alal città di  Manching in Germania per replicare la fortunata esposizione di Cavriana.
Altri materiali saranno inviati a Trento per la mostra che si inaugurerà nel luglio 2011.
 
Scrive nella presentazione l’assessore alla Cultura Emanuele Giustacchini:

Nel 1861, alla proclamazione dell’Unità d’Italia, Desenzano ebbe come primo Sindaco un giovane notaio il quale, cessato l’incarico, fu direttore della Scuola Tecnica e poi preside del Liceo Bagatta. Quell’uomo, che da archeologo dilettante raccolse la più importante collezione di materiali palafitticoli dell’età del Bronzo, era Giovanni Rambotti.
Quando nel 1990 il Museo a lui intitolato fu aperto al pubblico, dopo un lungo periodo di gestazione, la città ebbe finalmente il “suo” museo, che in questi venti anni di vita ha svolto una intensa e meritoria attività scientifica e didattica.
La disponibilità di nuovi spazi, la necessità di adeguare impianti obsoleti, ma anche l’esigenza di ripensare l’allestimento con criteri più moderni, hanno portato ad attuare una importante serie di lavori.
Ne è risultato un Museo più confortevole, soprattutto nel periodo estivo, con un nuovo percorso di visita dove il nostro gioiello, “l’aratro più antico del mondo”, ottiene finalmente il risalto che merita. Nuovi pannelli e la dotazione di touch screen facilitano la fruizione dei materiali esposti, tra i quali ha trovato una collocazione permanente l’importante collezione “Mosconi”. E’ stato infine ricavato un laboratorio a disposizione di studiosi e ricercatori.
Rileggendo a distanza il percorso del museo “Rambotti” vedo un progressivo ampliamento di orizzonti: da collezione di interesse locale a museo cittadino, da lì a fondatore della rete museale delle province di Brescia, Cremona e Mantova, fino al riconoscimento della Regione Lombardia e alla partecipazione al gruppo di lavoro sulla candidatura nel patrimonio mondiale dell’Unesco.
Quello che andiamo a riaprire nel 2011 non è un nuovo museo ma è, e soprattutto sarà, un museo nuovo per Desenzano, per il basso Garda e ben oltre.
 

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