Cities Underground è un lavoro sviluppato dal 2011 nel sottosuolo di 18 città in 3 continenti. I dettagli evocativi, dei luoghi, delle abitudini e dell'aspetto dei viaggiatori, stimolano l'osservatore a rivivere l'esperienza dell'autore mediata dalla sua sensibilità.
La scelta di presentare il progetto in un aeroporto non è casuale.
L'aeroporto è un microcosmo in continua evoluzione. Nel passato, Marc Augé, etnologo ed antropologo francese, lo aveva definito un non-luogo poiché visto come un posto di passaggio, non identitario e destinato esclusivamente alla circolazione accelerata delle persone. Un non luogo esattamente come le Underground rappresentate nel progetto di Mario Bobba.
In un'epoca di viaggiatori perpetui, di lavoratori pendolari, di massima mobilità e stressata velocità, la vita si sposta lì dove queste tendenze si concentrano: nelle zone di transito degli aeroporti, delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane, luoghi ormai impregnati dalla cultura del consumo e dalle abitudini sociali dei nostri tempi, che competono con i “city center” dai quali hanno ereditato un gran numero di attività e modi di vivere la socialità.
L'aeroporto di Milano Malpensa si rivela quindi come il posto ideale per ospitare la mostra fotografica di Mario Bobba: Cities Underground che con i suoi 31 scatti ci mostra l'umanità nascosta nei sottosuoli dei centri urbani, ambienti caratterizzati da frenesia di movimento, freddezza di situazioni e architetture.
Denis Curti, Direttore Artistico della Casa TRE OCI di Venezia, così descrive il progetto di Mario Bobba nella prefazione del catalogo della mostra:” Ispirata a un' intensa quanto sincera vena umanistica, la fotografia di Mario Bobba cerca nel “sottosuolo”, all'ombra degli status sociali e dei modelli di comportamento prestabiliti, la naturalezza e la bellezza della “normalità”. In questa personale visione, che attiene alla vita e alla fotografia, la metropolitana, i vagoni dei treni e i corridoi che s' intrecciano sotto le metropoli del mondo, rappresentano non solo i soggetti delle immagini, ma anche i simboli di un racconto ben più profondo, che tenta di esplorare con sguardo onesto le abitudini sociali e culturali dei nostri tempi.
Cities Underground è un ritratto autentico e molteplice, capace di raccontare con una visione d'insieme ogni singolo elemento, umano e sociale, di un contesto urbano sempre riconoscibile che accomuna le metropoli nel mondo.
In questo ampio progetto fotografico, l'autore ha trovato, pur nella somiglianza dei luoghi e nella ripetizione delle infrastrutture, il giusto equilibrio tra conformità e identità, cogliendo per ogni città un segno distintivo, unico e irripetibile.”
La mostra Cities Underground è collocata nell'atrio di accesso al terminal, dopo la Porta di Milano, dove trovano spazio i 31 scatti di Mario Bobba. Un'area già utilizzata in passato per esibizioni fotografiche che rientra nell'ampia strategia culturale di SEA che include mostre e concerti.
“Sono numerose le zone nel terminal che abbiamo destinato a progetti artistici per intrattenere piacevolmente i passeggeri – dichiara Luciano Carbone, Chief Corporate Officer SEA. Le opere d'arte, così come le note musicali, in pochi istanti sono in grado di suscitare emozioni che rimarranno un piacevole ricordo di benvenuto o di saluto per i viaggiatori di Malpensa. Questo è il nostro auspicio, anche perché sempre più persone scelgono di trascorrere il loro tempo in aeroporto, ammirando una mostra o ascoltando buona musica, magari prima di acquistare nelle boutique o di approfittare della ristorazione. Questo ci fa piacere e ci fa notare che sempre più da non-luogo, l'aeroporto è un luogo dove accadono tanti eventi e si possono fare tante cose, proprio come in una città”.
BIO
Mario Bobba, da sempre appassionato di fotografia e grafica, è nato a Milano, ma ha origini tra Angera e Besozzo (lago Maggiore).
Per lavoro, impegno civile e hobby ha viaggiato spesso visitando moltissimi Paesi, con lunghi soggiorni all'estero, occasioni importanti di approfondimento sulla cultura dell'immagine.
Dalla fine degli anni '90 è ripartito su nuove basi il suo approccio alla fotografia e questa maturazione ha reso possibili vari progetti, mostre ed eventi. Dal 2009 ha trasformato la passione di una vita in un'attività professionale aprendo lo studio “PassioneFoto” ad Angera (VA).
“Tutte le metropolitane appaiono molto simili, in qualsiasi ora del giorno e stagione dell'anno, ma ho cercato di evidenziare le piccole differenze piene di significato e qualche volta anche di emozioni, di umorismo o di arte e architettura. Lo spaccato di umanità nei vagoni e sulle banchine, che si offre allo sguardo attento, è sempre ricco e diverso pur nell'apparente somiglianza. In metropolitana si pratica una street photography selettiva, un po' misteriosa e, appunto, sotterranea.”