MILANO, 15 aprile 2016 - Rinnovo significativo nel settore kitchen: Gatto Cucine ha presentato ufficialmente tra i padiglioni del Salone del Mobile di Milano, il nuovo assetto societario.
La quota di maggioranza dello storico marchio di Camerano (Ancona) è stato acquisito, nel marzo 2016, dalla famiglia Calvi che, abbinandolo al brand Patriarca dallo stesso detenuto, dà ufficialmente avvio a una nuova avventura imprenditoriale.
L'ingresso della famiglia Calvi all'interno del contesto aziendale, ha conciso in un aumento di capitale sociale e nell'introduzione di un ambizioso progetto di rilancio. Nel ultimi anni Gatto Cucine aveva infatti subito diverse trasformazioni, a seguito della perdurante crisi economica. Oggi però è pronto a voltare pagina.
«Attraverso questa operazione si realizza una sinergia con cui punteremo a inserirci in nuove branche di mercato, pur mantenendo i nostri prodotti a un livello qualitativo alto - spiega Antonio Calvi, general manager di Gatto Cucine -, nutriamo grande fiducia per il nostro futuro. I marchi Patriarca e Gatto Cucine - aggiunge - rientrano inoltre in una pianificazione più allargata: saranno parte di una holding, di imminente costituzione, che mirerà a rafforzare la loro immagine e presenza nel settore dell'arredamento delle cucine di lusso su scala mondiale».
Gatto Cucine è affiancata, per l'ottimizzazione della propria struttura finanziaria, da Capizzi & Partners - Corporate Finance Advisors", realtà professionale fondata dal professor Vincenzo Capizzi (Università del Piemonte Orientale e SDA Bocconi) specializzata nella consulenza finanziaria alle imprese, nella predisposizione di piani industriali e valutazioni d'azienda, nel supporto ai processi di M&A, di ristrutturazione del debito, di fundraising presso fondi di private equity e venture capital.
«La nuova proprietà vanta una straordinaria esperienza sul fronte delle cucine, soprattutto in termini di forza commerciale - illustra il professor Vincenzo Capizzi -. Quello che sto cercando di fare con la mia divisione è abbinare a questa capacità un supporto coerente nel campo dell'amministrazione e della finanza. In sostanza - prosegue -, è in corso una ristrutturazione del sistema che possa garantire prospettive di crescita significative. Una volta razionalizzata la struttura proprietaria, l'organizzazione e la finanza si metterà a punto un business plan che costituirà la base per la sua successiva affermazione, sia in Italia che all'estero. E che porti l'azienda, nel giro di un triennio, a raggiungere un fatturato di 50 milioni di euro, costituito per il 40 per cento da esportazioni oltre confine».