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CONSIGLIO COMUNALE Precedente  Successivo
 
08/02/2011Comune di Cremona
 
 
RESOCONTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA - SEDUTA DEL 7 FEBBRAIO 2011
 
 
Interrogazione presentata in data 7 gennaio 2011 dal capogruppo del gruppo consiliare Unione di Centro Angelo Zanibelli in ordine alla crisi della raffineria Tamoil.

La annunciata trasformazione della raffineria TAMOIL in deposito ed il conseguente gravissimo impatto occupazionale diretto e indotto rappresentano per il sistema economico della città una grave minaccia destinata ad incidere per le sue conseguenze sul futuro della città oltre che sui soggetti così pesantemente coinvolti. AI tavolo del governo mancano a tutt'oggi delle risposte concrete e rassicuranti da parte di TAMOIL, che conferma il suo progetto di trasformazione in deposito e al momento non lascia intravedere spazi né per progetti alternativi né per una dilazione del piano che consenta una diversa gradualità del piano di dismissione del personale. Le richieste avanzate dal comitato crisi e dalle organizzazioni sindacali appaiono più che legittime, perché è inaccettabile una tale mancanza di etica di impresa da parte di un'azienda che sicuramente potrà risentire della crisi del settore (un po’ difficile da capire per noi comuni mortali che andiamo a fare il pieno alle pompe di benzina) e che può avere alternative in altri Paesi in cui i costi industriali sono più bassi, ma che comunque realizza notevoli profitti dalla rete commerciale distributiva nel nostro Paese. Il Governo ha lo spazio per svolgere un'azione cogente sull'azienda, ponendo sul tavolo i finanziamenti al governo libico e una politica che, nell'ambito del riordino del settore distributivo dei carburanti, premi chi assicura investimenti industriali a garanzia dell'occupazione. Non è tuttavia per nulla detto che sia possibile far recedere TAMOIL dal suo piano industriale (che forse già vede accordi con ENI) e per questo dico che non basta dire no al piano di trasformazione, ma dal quel tavolo non ci si deve alzare fino a quando non si sono trovate le risorse per un piano alternativo di reindustrializiazione, al quale non vi sono alternative se si vogliono mantenere i livelli occupazionali. Per fare ciò serve un progetto, degli investitori e delle risorse pubbliche da trovare tra i fondi europei per l'innovazione gestiti dalle Regioni o dai fondi della ricerca del Ministero dell'Università e della Ricerca. Si chiede pertanto al Sindaco: se intende assumere la regia del comitato crisi locale, in quanto sul suo territorio c'è l'impianto, i suoi concittadini in gran parte saranno le vittime, è in capo a lui la responsabilità del futuro di Cremona, e ha nella Regione l'ente primario al quale chiedere risorse; se intende promuovere e lanciare un progetto di reindustrializzazione dell'area, da realizzarsi con o senza Tamoil, chiamando la sua più importante società controllata LGH, a fare da capofila ad un gruppo di investitori; se ritiene questo il modo più giusto e più carente con la mission di aziende di pubblica utilità a controllo pubblico che anziché a Grottaglie, dove LGH intende fare un investimento redditizio al fine di finanziare investimenti per migliorare i servizi senza aggravi di costi sui cittadini, potrebbe investire quei 50 milioni per un investimento intelligente, e quindi altrettanto redditizio, a Cremona. Non potrebbe essere l'azienda pubblica del Comune, che ha tutte le competenze in campo energetico, trattamento di rifiuti, bonifiche di terreni, a fare da collettore e catalizzatore di interessi su un progetto di reindustrlalizzazione che può spaziare dalla riconversione dell'impianto a semilavorati del greggio, a impianti di energie alternative, a centri di ricerca di tecnologie di bonifica, in un'area che si presta, con gli opportuni investimenti ad uno scambio intermodale col fiume e con i trasporti su ferrovia? se ritiene di favorire lo sviluppo e la realizzazione di progetti che richiedono il concorso di privati chiedendo il supporto di finanziamenti pubblici appositamente stanziati per l'innovazione industriale, ma che hanno bisogno anzitutto della volontà politica della Regione di porre tra le sue priorità Cremona ed il suo territorio, non solo per non permettere una crisi che rischia di essere drammatica per le persone e per il futuro della città, ma anche per sostenere lo sviluppo di questo territorio che per troppo tempo è stato la cenerentola dimenticata della Lombardia.

All’interrogazione ha risposto il sindaco Oreste Perri: Da quando è emerso in tutta la sua evidenza “il problema TAMOIL” a metà novembre dello scorso anno, sono stati costanti la mia attenzione e il mio impegno, personale nell’affrontare tutti gli aspetti coinvolti nella questione e dell’assessore all’ambiente Bordi, soprattutto nella seconda fase, quella riguardante anche il tema ambientale. Come ho già avuto modo di dire anche qui in Consiglio Comunale, dal 12 novembre 2010 sono stati quotidiani i contatti con le organizzazioni sindacali, sia nazionali che locali, generali e di categoria; con le istituzioni locali, Regione in testa, con i parlamentari, di maggioranza governativa e di minoranza, con i rappresentati della proprietà TAMOIL, con realtà che comunque possono offrire un contributo alla risoluzione dei problemi che la situazione reclama. È dei giorni scorsi un mio incontro con il Vescovo al quale ho fatto un aggiornamento della situazione, ricevendo non solo incoraggiamento, ma anche stimoli e indicazioni operative. Dunque anche la Chiesa locale è attenta agli sviluppi della situazione. Va anche aggiunto che la stampa e i mezzi di informazione locali hanno puntualmente riferito, riportando anche analiticamente gli esiti dei numerosi incontri che si sono succeduti e si susseguono nelle varie sedi ufficiali locali, regionali e nazionali. Devo sottolineare la positività del clima che si è instaurato a livello istituzionale locale attorno al tavolo dell’unità di crisi istituito presso la Provincia e, negli ultimi giorni, attorno ad un rinnovato impegno anche del Prefetto, rappresentante del Governo in provincia di Cremona. Permettetemi di aggiungere, però, che alcuni incontri hanno doverosamente il carattere della riservatezza e in tale contesto, per ora, devono rimanere. Oggi la situazione è arrivata ad un punto di delicatezza tale che un passo falso o una presa di posizione o non condivisa o non ponderata possono compromettere i risultati finora raggiunti dalle diverse parti in campo tutti insieme, con unità di intenti. L’ultimo incontro con le rappresentanze sindacali risale a giovedì scorso, 3 febbraio, qui in Palazzo Comunale che in sostanza è servito per fare il punto della situazione tra Amministrazioni locali e Rappresentanze sindacali nazionali, provinciali e RSU. Nulla viene lasciato di intentato; vengono percorse tutte le vie che possono portare alla risoluzione dei problemi, ciascuno per la propria parte di competenza. Vengo infine alle specifiche richieste contenute nell’interrogazione del Consigliere Angelo Zanibelli. Ribadisco che l’acquisizione della partecipazione di controllo della Società Ecolevante S.p.A. titolare della discarica in Puglia che LGH sta Valutando, non pregiudica la realizzazione degli interventi peri prossimi anni sul nostro territorio. L’ipotesi di un eventuale intervento di LGH nell’individuazione di soluzioni alla crisi della raffineria TAMOIL è una opzione auspicata ma la natura degli interventi considerati è evidentemente diversa e pertanto non sostitutiva. Resta inteso che nel momento in cui sarà meglio delineata la evoluzione della situazione TAMOIL sarà possibile valutare quali possibili azioni sia opportuno intraprendere e quale ruolo possa ricoprire la nostra utility con la quale sono già stati intrapresi gli opportuni contatti. Tengo a sottolineare che il problema TAMOIL è stato affrontato indipendentemente dalle appartenenze politiche con unità di intenti, l’unico interesse è stato ed è il raggiungimento del bene comune. Esprimo la mia personale gratitudine a tutti coloro che stanno operando in questo senso.

Il consigliere Angelo Zanibelli ha ringraziato il sindaco per avere chiarito con forza e determinazione la volontà di giungere ad una soluzione per il bene della comunità cremonese.

Interrogazione presentata in data 31 gennaio 2011 dal consigliere comunale del gruppo consiliare del Partito Democratico Mauro Fanti in ordine alla realizzazione del Festival di Mezza Estate - edizione 2010.
Per quanto riguarda la realizzazione del Festival di Mezza Estate – edizione 2010, sono a chiedere: chi ha deciso di collaborare con Prima Show per la gestione dell'edizione 2010; con quale deliberazione; quale procedura è stata individuata per garantire la trasparenza necessaria; quale convenzione/contratto sottintende al rapporto Comune-Prima Show; quali sono i dati di bilancio e chi l'ha gestito e ogni caso qual'è stato l'incasso degli spettacoli e l'introito delle sponsorizzazioni; quali sono le cause che hanno generato lo sbilancio fra entrate e uscite; che cosa intende fare il Comune per tutelare le legittime richieste dei fornitori che a tutt'oggi non sono stati liquidati da Prima Show.

All’interrogazione ha risposto l’assessore Irene Nicoletta De Bona: In merito all’interrogazione  del consigliere comunale del PD Mauro Fanti, devo  anzitutto premettere che, prima di decidere la formula da utilizzare per l’edizione 2010, l’Amministrazione comunale, consapevole sia dell’importanza del Festival per il territorio, sia delle professionalità esistenti all’interno dell’Amministrazione comunale, ma anche delle ristrettezze di bilancio, aveva dato mandato agli uffici di predisporre una proposta artistica, corredata di bilancio preventivo, per verificarne la sostenibilità economica, in caso di organizzazione diretta. Gli uffici avevano quindi rassegnato un’ipotesi minima di programmazione, comprendente 16 spettacoli (di cui 6 a cachet e 10  con il contratto ad incasso),  per un importo di Euro  470.000,00 circa,  per la cui realizzazione  risultava imprescindibile recuperare Euro 360.000,00 circa sia attraverso stanziamenti di bilancio comunale, sia attraverso  la partecipazione di sponsor pubblici e privati, stante l’ipotesi di incassi di Euro 108.000,00 circa. Questi, dunque, i dati che erano stati raccolti, riferiti ad una ipotesi verosimile di bilancio preventivo. Dico verosimile, perché ad esempio, nell’edizione del Festival 2009, cioè l’edizione precedente, erano stati conteggiati nelle entrate sia un contributo dell’Amministrazione provinciale di Euro 20.000,00 (risultato poi inesigibile come da nota inviata dalla stessa Amministrazione al Comune di Cremona in data 18 novembre 2010 in cui si comunicava, cito testualmente, “con la presente si comunica che non risulta alcun impegno finanziario assunto per l’adesione della Provincia di Cremona all’edizione 2009 del Festival di Mezza Estate. Pertanto siamo spiacenti di non poter procedere all’erogazione del contributo….”) sia un contributo per Euro 4.000,00 da Regione Lombardia che non ha trovato accoglimento, sia una sponsorizzazione per Euro 18.000,00 non ancora riscossa. Mancate entrate, dunque, che hanno inciso sul bilancio comunale. Ritornando all’edizione 2010, come prima evidenziato, si trattava di reperire fondi per Euro 360.000,00 senonché, a marzo, solo una parte degli sponsor tradizionali - e su ciò ha sicuramente influito la crisi economica generale -  aveva verbalmente confermato il proprio contributo (per circa euro 140.000,00), per cui si constatava la mancanza della  necessaria copertura finanziaria (Euro 220.000,00 circa). In tale situazione, quando ormai l’Amministrazione comunale si vedeva costretta a rinunciare, con grande rammarico, al Festival, perveniva la proposta di Prima Show s.r.l., una società operante nel campo della produzione e organizzazione teatrale e musicale a livello nazionale ed internazionale (per citare alcuni esempi, produttore di Loretta Goggi; organizzatore dell’iniziativa dell’Amministrazione provinciale di Milano del concerto sulle guglie del Duomo di Charles Aznavour alla presenza di Berlusconi), che si offriva di accollarsi tutti i costi, gli oneri e le responsabilità dell’organizzazione del Festival, a fronte della concessione gratuita dell’Arena Giardino e della collaborazione del Comune alla direzione artistica e alla promozione del Festival. D’altra parte, l’urgenza di assumere decisioni in merito (si era già a  marzo!)  non avrebbe consentito di attivare una procedura selettiva per verificare se vi fossero altri soggetti interessati. In ogni modo si tiene a precisare che il fatto di dare evidenza pubblica sarebbe stata una libera scelta dell’Amministrazione e certamente non un obbligo, perché non si è trattato di dare in concessione un servizio ma di dare in affitto l’area dell’Arena, agevolando un’iniziativa privata. Nel momento di configurare il rapporto con la società, infatti, fu attentamente esaminato il contesto, acquisendo il parere tecnico-giuridico congiunto del Segretario Generale e del Direttore del  Settore Avvocatura Comunale, i quali  evidenziavano che l’adesione alla proposta era giuridicamente inquadrabile sotto forma di collaborazione e concessione di patrocinio, a sensi dell’art. 119 del D.Lgs 267/2000 e delle disposizioni contenute nel regolamento comunale per la concessione di sovvenzioni, del patrocinio e dell’autorizzazione all’utilizzo dello stemma e del logo del Comune. Il parere legale concludeva che, qualora si fosse optato  in favore della condivisione della proposta di Prima Show s.r.l., si  doveva trasmettere  una lettera di adesione, contenente nel dettaglio le prescrizioni eventualmente imposte al proponente, anche tenendo conto del contesto ambientale in cui si doveva svolgere la rassegna. In conformità al parere tecnico-giuridico, la Giunta Comunale, con deliberazione n. 42 del 5 marzo 2010,  decideva quindi  di aderire alla proposta di collaborazione presentata da Prima Show s.r.l., in termini di utilizzo dell’Arena Giardino, di supporto artistico e logistico, di concessione del patrocinio e dell’utilizzo della denominazione della rassegna “Festival di Mezza Estate”. E’ stato successivamente sottoscritto un accordo (15 aprile 2010) nel quale da un lato è stato regolamentato l’uso dell’area concessa e dall’altro, disciplinati gli impegni di Prima Show s.r.l. nei confronti del Comune. Per quanto concerne  i dati relativi al rendiconto economico,  ho già avuto modo di chiarire, rispondendo ad una precedente interrogazione consiliare, che non sono né possono essere  in possesso del Comune, proprio perché Prima Show ha gestito  in piena e totale autonomia. Per le stesse ragioni, non possiamo conoscere le cause che hanno generato lo sbilancio tra entrate e uscite, in quanto non possiamo sapere se sia avvenuto uno sbilancio, trattandosi di un bilancio di società privata. Per quanto concerne l’ultimo punto, l’Amministrazione comunale esprime grande rammarico per la situazione creata da Prima Show s.r.l. e  l’auspicio è, naturalmente, che la Società onori gli obblighi e impegni assunti, anche nei confronti del Comune, anch’esso creditore. Per esprimere la vicinanza ai creditori abbiamo incontrato il “portavoce” degli stessi, il Sig. Palmiro Fanti, di Fantigrafica con il quale abbiamo avuto un confronto franco e aperto, venerdì scorso, anche alla presenza dei legali del Comune. Durante l'incontro il Sig. Fanti ha illustrato la situazione dei creditori, le loro intenzioni e ha preso atto degli sforzi compiuti dall'Amministrazione nel sollecitare la Società in questione a rispettare gli impegni assunti e a presentarsi in città, considerato che lo stesso Comune di Cremona ad oggi risulta esso stesso creditore nei confronti di Prima Show. Alla proposta di Fanti di unirsi in un'operazione comune di rivalsa, i legali hanno precisato che il Comune sicuramente farà i suoi passi che però dovranno seguire un iter disgiunto previsto per una pubblica amministrazione, ribadendo anche che  il  Comune non si sottrarrà dal sollecitare eventuali interventi del caso. Il sig. Palmiro Fanti ha manifestato apprezzamento per l'impegno profuso dall'Amministrazione nel tentare di portare a buon fine la situazione, insistendo su Prima Show per il rispetto degli accordi presi.

Il consigliere Mauro Fanti si è detto del tutto insoddisfatto della risposta.

Ordine del giorno presentato in data 12 gennaio 2011 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Caterina Ruggeri ed Elena Guerreschi con il quale chiede l’interruzione dell’invasione barbarica delle macchinette mangiasoldi nella nostra città.
Il Consiglio Comunale di Cremona premesso: che da qualche anno stiamo assistendo all’ininterrotta invasione nei nostri locali pubblici di un numero sconsiderato di macchinette mangiasoldi (slot machine); che chi amministra la città ha il dovere di proteggere i propri cittadini, in particolare quelli più fragili e più facilmente avvicinabili dal facile guadagno o dal brivido che può regalare una sorta di Las Vegas di provincia; che la città migliora non solo con strade e parcheggi nuovi, ma per come sa arginare i pericoli sottili e invisibili che alterano il tessuto sociale, le relazioni personali, lo sviluppo armonico di una comunità.  Riconosciuto che il fenomeno ha raggiunto livelli importanti, ed insostenibili; preso atto  del preoccupante dato che vede il raddoppio dei casi di dipendenza da slot machine, seguiti dal SERT dell’ASL (come denunciato da un servizio apparso nelle scorse settimane su un giornale locale); risaputo che sono proprio le macchinette da gioco, quelle sotto casa, le maggiori imputate, vista la loro facile accessibilità, la loro capillarità e la difficoltà di controllo; viste  le ricadute sociali che tali comportamenti hanno e che vanno dalla perdita di lavoro, all’azzeramento delle risorse economiche, dalla richiesta di aiuto, alla perdita di relazioni personali, dal coinvolgimento dei servizi sociali di questo Comune e di quelli dell’ASL; ritenuto opportuno che ogni gruppo consiliare che approva il presente Ordine del giorno sensibilizzi i propri rappresentnati territoriali eletti al Parlamento per richiedere di modificare/integrare la norma (Testo Unico delle leggi di Pubblica sicurezza e successive modifiche ed integrazioni) per limitare la diffusione del gioco d'azzardo chiede al Sindaco e alla Giunta: di attivarsi, valutando gli studi relativi al presente fenomeni già elaborati da altri enti competenti affinché l'Amministrazione nelle more della modifica della norma nazionale, vari comunque un regolamento restrittivo a chi impianta sale giochi sia in termini di orari che di distanze e che preveda prescrizioni particolari, divieti specifici sulle tipologie di apparecchi e sul numero, nonché una seria campagna di informazione e di trasparenza con l'affissione di tabelle locali e quanto altro necessario per limitare la diffusione e mettere un freno al dilagante problema sociale; di avviare percorsi e progetti “innovativi” mirati su diversi campi di intervento, da contributi una tantum di varia natura a chi disattiva o non attiva videogiochi, attestati o riconoscimenti di “qualità sociale” agli operatori senza videogiochi; proseguire ed incrementare progetti di prevenzione del Comune di Cremona anche progetti mirati alla prevenzione delle dipendenze di cui al presente ordine del giorno, rivolti sia ai ragazzi ed alle ragazze di giovane età sia agli adulti, eventualmente anche di concerto con il settore dipendenze ASL; rivedere le convenzioni in atto per l'assegnazione della gestione di spazi di proprietà comunale prevedendone il divieto di installazione e/o un termine per la dismissione degli apparecchi. In questo modo la stretta alla proliferazione del gioco d'azzardo non si realizza solo scoraggiando l'attività del gioco, ma anche premiando chi il gioco lo esclude dai propri locali.
Dopo l’illustrazione dell’argomento, la consigliera Caterina Ruggeri ha informato l’assemblea che, rispetto alla versione originaria dell’ordine del giorno, era stato raggiunto un accordo con la maggioranza per un documento comune, frutto dell’inserimento di alcuni emendamenti (quello sopra riportato). Dopo una breve dichiarazione al riguardo da parte dell’assessore ai Servizi Sociali Luigi Amore, che ha assicurato un interessamento sul problema posto per affrontare quella che si profila come una nuova dipendenza, l’ordine del giorno è stato posto in votazione ed approvato con la sola astensione del consigliere Ferdinando Quinzani.
A questo punto il consigliere Luca Grignani (Popolo della Libertà) ha posto una mozione d’ordine sul rispetto di quanto previsto dall’art. 36 del regolamento del Consiglio Comunale in fatto di interrogazioni. L’argomento ha suscitato una vivace ed animata discussione al termine della quale il Presidente del Consiglio Comunale, pur accogliendo la mozione, ha fatto comunque presente di avere sempre rispettato quanto previsto dall’art. 91 del Regolamento, come per altro unanimemente riconosciuto dai consiglieri di ogni schieramento.
Ordine del giorno presentato in data 17 gennaio 2011 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Alessandro Corradi) con cui si chiede al Governo impegno per esercitare ogni forma possibile di pressione politica e diplomatica sugli Stati ed i Governi che oggi impediscono o comunque non garantiscono la libertà religiosa.
L'ultimo gravissimo attentato terroristico, verificatosi in Egitto, contro la comunità cristiana copta, ricorda ancora una volta il dramma degli attacchi di cui i cristiani sono bersaglio in numerosi paesi a maggioranza religiosa diversa. Con motivazioni religiose o pseudo religiose, questi attacchi rinnovano e aggravano le persecuzioni ideologiche già subite dai cristiani nel Novecento ad opera dei regimi comunisti e che ancora oggi perdurano in un contesto gravemente segnato da violazioni sistematiche dei diritti umani come quello cinese. Benedetto XVI nel suo tradizionale messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2011 afferma:"Tra i diritti e le libertà fondamentali radicali nella dignità della persona, la libertà religiosa gode di uno statuto speciale. Quando la libertà religiosa è riconosciuta, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice, e si rafforzano l'ethos e le istituzioni dei popoli. Viceversa, quando la libertà religiosa è negata, quando si tenta di impedire di professare la propria religione o la propria fede e di vivere conformemente ad esse, si offende la dignità umana e, insieme, si minacciano la giustizia e la pace, le quali si fondano su quel retto ordine sociale costruito alla luce del Sommo Vero e Sommo Bene. La libertà religiosa è, in questo senso, anche un'acquisizione di civiltà politica e giuridica. Essa è un bene essenziale: ogni persona deve poter esercitare liberamente il diritto di professare e di manifestare, individualmente o comunitariamente, la propria religione o la propria fede, sia in pubblico che in privato, nell'insegnamento, nelle pratiche, nelle pubblicazioni, nel culto e nell’osservanza dei riti. Non dovrebbe incontrare ostacoli se volesse, eventualmente, aderire ad un'altra religione o non professarne alcuna." Il Consiglio comunale di Cremona chiede al Governo un impegno per esercitare ogni forma possibile di pressione politica e diplomatica sugli Stati e i governi che oggi impediscono o comunque non garantiscono la libertà religiosa, perché mettano in atto misure efficaci di contrasto a ogni forma di persecuzione religiosa insieme a misure di prevenzione dell'intolleranza, attraverso la messa al bando di ogni forma di incoraggiamento del fanatismo e dell'odio religioso, sia in ambito educativo e culturale, sia attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Impegna la Giunta: a sostenere iniziative a favore della libertà religiosa e del dialogo interreligioso; a garantire la possibilità di disporre di luoghi per l'esercizio del culto ad ogni credo religioso; a favorire, anche attraverso la fattiva collaborazione con gruppi e associazioni del nostro territorio impegnati in questo ambito, la positiva convivenza nelle differenze.
All’illustrazione dell’ordine del giorno sono seguiti gli interventi dei consiglieri Roberto Gandolfi (Gruppo Misto), Annamaria Abbate (Partito Democratico), Emiliano Ferrari (Gruppo Misto), Italico Maffini (Lega Nord), Daniele Burgazzi (Partito Democratico), Angelo Zanibelli (UDC), che ha proposto di emendare la parte finale dell’ordine del giorno come segue: Impegna la Giunta: a sostenere l’esercizio individuale e comunitario della libertà religiosa ed iniziative a favore del dialogo interreligioso; a favorire, anche attraverso la fattiva collaborazione con gruppi e associazioni del nostro territorio impegnati in questo ambito, la positiva convivenza nelle differenze; Domenico Maschi (Popolo della Libertà), Giovanni Gagliardi (Partito Democratico), Gian Carlo Corada (Partito Democratico). Il dibattito si è concluso con il seguente intervento dell’assessore Maria Vittoria Ceraso: “Rispetto a questo punto mi sembra utile contestualizzare il tema nella nostra realtà locale e proprio per questo vorrei dare un'informativa circa i centri religiosi attualmente presenti a Cremona con sedi ben individuate. Sul nostro territorio infatti oltre alle comunità cattoliche locali esistono 28 gruppi religiosi: Cattolici stranieri, Cristiani ortodossi, Chiese cristiane evangeliche (metodista e avventista), Assemble cristiane pentecostali (8 comunità), Islam, Testimoni di Geova, Buddismo (Tibetano – Soka Gakkai), Scientology, New Age. Queste sono le comunità religiose con sede a Cremona città ma a livello di Diocesi ce ne sono molte altre, almeno 34 gruppi, tra cui anche comunità di religione Sikh e Indu. Proprio tenendo conto di questa significativa presenza di comunità religiose sul nostro territorio, al fine di garantire il dialogo tra le stesse a garanzia di una convivenza pacifica è stata avviata a Cremona l'esperienza del “Tavolo interreligioso”, che vede come coordinatore un incaricato del vescovo nella persona di Don Mario Aldighieri e al quale ad oggi hanno aderito 8 gruppi :la Comunità Buddista Soka Gakkai, la Comunità Cristiana Avventista del 7° giorno, la Comunità Cristiana Cattolica, la Comunità Cristiana Ortodossa, la Comunità Evangelica Metodista Valdese, la Comunità Islamica, la Comunità Sikh. Fin da subito questa Amministrazione, proprio al fine di promuovere il valore della libertà di religione,  ha dimostrato interesse verso questa realtà del Tavolo, tra le poche in Italia, attraverso un incontro informale, subito dopo le elezioni, tra il Sindaco, la sottoscritta e i rappresentati delle comunità religiose. Successivamente il Sindaco ha invitato gli stessi in Comune nel dicembre 2009 organizzando un incontro molto significativo al quale hanno partecipato le autorità locali, tra le quali anche Prefetto e Questore, e  i rappresentanti del Tavolo Interreligioso volto a stabilire una collaborazione tra istituzioni e questa realtà di dialogo finalizzata al bene comune della nostra città. Inoltre nello scorso dicembre il Sindaco ha portato il suo saluto alla “Festa delle Religioni”  presso il Teatro Monteverdi dimostrando ancora una volta l'attenzione e l'importanza che si vuole riservare a tutte le iniziative volte a favorire momenti di dialogo e di festa tra religioni e culture diverse. Per quanto riguarda la mia delega specifica come Assessorato ai “Diritti di cittadinanza” è stato sviluppato un progetto sul tema “Dialogo interculturale e mediazione sociale” in collaborazione con alcuni enti del territorio, che dopo aver ottenuto l'approvazione del Consiglio Territoriale dell'Immigrazione presso la Prefettura presieduto dal Prefetto, è stato scelto dal Ministero dell'Interno, classificandosi ai primi posti dei progetti finanziati, per un importo di 65.601,04 Euro. Il progetto è stato da me personalmente illustrato lo scorso 17 dicembre nell'ambito del Convegno organizzato dalla Provincia “Identità e Incontro – Dall'analisi del fenomeno migratorio all'inclusione dei cittadini stranieri”. Nel progetto è stato dato ampio risalto all’esperienza del Tavolo Interreligioso. In particolare si sta realizzando un percorso per i giovani  attraverso le scuole  dal titolo “Segni per incontrarsi” che si propone di: sollecitare le classi e gli studenti ad intraprendere un viaggio, fisico e simbolico, alla scoperta delle religioni presenti sul nostro territorio e nella nostra comunità, dei significati di cui esse sono portatrici e delle tradizioni che le caratterizzano; rendere possibile un incontro vivo e sincero tra persone appartenenti a fedi diverse, per scoprire che tutte le religioni condividono alcuni valori comuni (in primo luogo quello della pace e della fratellanza tra gli uomini) e che il dialogo si può realizzare non tra sistemi teorici ma solo tra persone, con le loro peculiari esperienze e condizioni di vita. Al percorso hanno aderito quattro istituti superiori e due scuole secondarie di primo grado. E' stata prevista una prima fase (già conclusa) di incontri di formazione con i docenti ed una seconda fase in cui ogni docente approfondirà un tema o un ambito con la propria classe. Tutte le classi coinvolte dovranno contribuire alla costruzione di un prodotto finale, una mappa delle religioni a Cremona con finalità informative per tutte le scuole e per i cittadini. Devo dire che questo percorso che ha una valenza interdisciplinare, in quanto gli insegnanti che hanno aderito al progetto non sono solo insegnanti di religione, sta riscuotendo molto successo tra gli studenti. Un dato che ci è stato riportato da un insegnante è che partecipano volentieri alle iniziative relative al progetto anche i ragazzi che normalmente hanno chiesto l'esonero dall'insegnamento dell'ora di religione, a riprova del fatto che anche tra i giovani c'è voglia di confrontarsi e di dialogare su questi temi. Rispetto al dialogo interculturale il principale obiettivo che ci si è posti come Assessorato ai diritti di cittadinanza è stato quello di supportare l'attività del Centro Interculturale di Cremona che si propone come strumento per migliorare l'integrazione dei cittadini stranieri nella nostra città con una funzione informativa, di sensibilizzazione culturale e come supporto alla realtà associativa dei migranti. Vorrei ricordare che a Cremona, secondo i dati riportati dall'annuario statistico 2010 gli stranieri sono circa 8687, sono presenti 108 nazionalità e che il continente più presente è quello europeo. In particolare, si sta lavorando per migliorare il raccordo tra il Centro interculturale e la rete dei soggetti competenti in tema di immigrazione (servizi sociali, scuola- istruzione, servizi per il lavoro, orientamento, cooperative dei mediatori culturali, uffici responsabili per la sicurezza urbana) con lo scopo di realizzare “una mappa” dei servizi, pubblici e privati, da offrire in formato cartaceo e on line ai cittadini stranieri. Un'altra tappa importante è stata segnata dall'ingresso dell'Unione Immigrati (ne fanno parte una decina di associazioni di migranti) nel Protocollo di Intesa, rinnovato l'estate scorsa, che sostiene il Centro Interculturale, che mira a  dar voce direttamente ai rappresentanti dei cittadini stranieri rispetto alla programmazione delle attività e delle iniziative del centro stesso. In quest'ottica si sono svolte alcune riunioni con i rappresentanti di tutte le associazioni che hanno accettato di mettersi in gioco; è stata anche esplorata l'ipotesi di attivare insieme iniziative pratiche in cui sperimentare la collaborazione. E' stato avviato un laboratorio ricreativo con finalità educative per giovani e famiglie nel quartiere del Cambonino e si sta cercando di promuovere la partecipazione di gruppi di cittadini stranieri nell'ambito di azioni di volontariato a livello di quartiere. Stanno poi per iniziare presso il Centro Interculturale attività di consulenza centrate in modo particolare su temi legali (presenza una volta alla settimana di un legale affiancato da un mediatore presso il centro) e sanitari (con una particolare attenzione alle donne: in questo senso sono previsti incontri con ostetriche, mediatrici e psicologhe per le donne straniere, anche in collegamento con la rete di interventi dell´ASL a tutela della maternità). In tutta questa serie di iniziative portate avanti dal mio Assessorato si inseriscono naturalmente anche quelle specifiche degli altri settori in particolare dei Servizi Sociali, delle Politiche Educative e della Polizia Municipale”.
Dopo che l’emendamento proposto è stato accolto da parte del Partito Democratico, l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.
In allegato il Resoconto completo edl Consiglio Comunale
 

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