L'edificazione del Golfo Agricolo e di altre aree non potrà aver luogo.
Il TAR della Lombardia con una sentenza "storica" ha bocciato il PGT del Comune di Segrate, stabilendo che il progetto di utilizzare tutto il verde residuo del nostro territorio comunale per costruirvi sopra centinaia di palazzi e portare la popolazione della città da 35.000 a 50.000, era irragionevole e per giunta mal fatto.
Segrate Nostra non può che essere felice di questa sentenza, avendo sostenuto fin dall'inizio il ricorso dei cittadini segratesi, sia economicamente sia con l'azione politica dei propri consiglieri comunali; restano tuttavia alcune considerazioni e interrogativi che non possiamo non porre.
Una prima considerazione: chi ha fatto un pasticcio del genere, chi l'ha sostenuto per una decina di anni ignorando proteste e contestazioni, chi vi ha dilapidato un enorme dispendio di energie (in soldi dei segratesi ed ore di lavoro dei dipendenti comunali) in una qualsiasi situazione lavorativa verrebbe mandato a casa. Subito.
E pensare che cinque consiglieri comunali, compresi i due rappresentanti di Segrate Nostra, Paolo Micheli e Gianfranco Rosa, sono stati querelati dal Sindaco Alessandrini per aver messo in guardia il Consiglio comunale dall'avvallare scelte che oggi anche il TAR stabilisce essere illegittime...
Ma la sentenza pone anche un interrogativo: e adesso... chi paga il conto?
Il bilancio 2015 approvato pochi giorni prima della sentenza prevede entrate che certamente non si realizzeranno più: esse sono rappresentate da gran parte degli oneri di urbanizzazione, previsti in bilancio in una quantità mai realizzata prima, e dall'IMU sui terreni edificabili che potrebbe dimezzarsi, visto che buona parte dei terreni interessati sono stati restituiti dalla sentenza ad uso agricolo.
Sulla spesa corrente di circa 30 milioni potrebbero essere almeno 5 quelli che mancheranno all'appello. Più di quanto avrebbe realizzato la Tasi che una manovra preelettorale ha fatto azzerare proprio nel bilancio di quest'anno.
E non finisce qui: vi saranno poi le spese per i contenziosi che si apriranno; ci saranno le richieste di danni di chi, fidando in questa maggioranza di centro destra innamorata del mattone, ha investito nei progetti immobiliari con studi, piantumazioni, sospensione dell'attività agricola, pagamento dell'IMU; ci saranno insomma conseguenze per molti anni a venire.
Segrate Nostra, che da quando è scesa in campo nel 2009 è stata l'ininterrotta coscienza critica per la difesa del territorio e contro il consumo di suolo, chiede questo agli elettori segratesi: a maggio mandiamo a casa i responsabili di questo pasticcio.
Per sempre.
Gianluca Poldi
Portavoce di Segrate Nostra