I rifiuti e le macerie prodotti dal crollo parziale o totale di edifici pubblici o privati, a seguito dello sciame sismico del 20 e 29 maggio 2012 e dei giorni seguenti, al momento non possono essere gestiti e smaltiti dagli impianti di recupero inerti della provincia di Mantova poiché manca una disposizione vigente in materia. È l'allarme scaturito dalla tavola rotonda in cui Andromeda di Mantova, ente di consulenza e formazione accreditato da Regione Lombardia, ha riunito in questi giorni una ventina di imprenditori del settore edile.
Scaduta l'ordinanza del 18 luglio 2012 emessa dalla Provincia di Mantova, nella quale era previsto che tali rifiuti venissero conferiti in specifici impianti di smaltimento della nostra provincia, attualmente manca qualsiasi indicazione su come smaltirli.
Il rischio, essendo decaduti i termini fissati la scorsa estate, è che la mancanza di regole porti i proprietari e le aziende incaricate dello smaltimento a seguire un iter errato, che escluda dalla possibilità di accedere ai rimborsi pubblici non appena arriveranno i fondi per il territorio mantovano.
Dopo l'incontro del 25 ottobre a Quistello, che ha visto la partecipazione di una settantina tra tecnici e responsabili comunali delle zone colpite e imprese incaricate della demolizione, Andromeda ricorda che è ancora ingente la quantità di edifici da demolire e di rifiuti da smaltire a seguito dello sciame sismico, e che è quindi importante fare chiarezza per permettere al territorio colpito di risolvere questo empasse.
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