Concerto
“VOCI PER KALONGO”
con il Coro Elikya
a favore del
Dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo, Uganda
Sondrio
Collegiata Santi Gervasio e Protasio
14 giugno 2013, ore 21.00
Ingresso gratuito
contributo libero a favore del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital.
Multiculturalità e solidarietà si fondono in “Voci per Kalongo”, il concerto in programma venerdi 14 giugno 2013 alle ore 21.00 presso la Collegiata Santi Gervasio e Protasio di Sondrio, a favore dell'Ospedale Dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo (Uganda).
Protagoniste le voci multietniche del Coro Elikya, composto da giovani del COE - Centro Orientamento Educativo di Barzio (Lc), che presenteranno canti religiosi di diversi Paesi del mondo. Il coro, laboratorio di ricerca e sperimentazione di creatività, attinge a diverse tradizioni musicali asiatiche, africane e dell'America Latina, dando vita a nuovi affreschi sonori generati dalle tonalità dell'intreccio e della pluralità di combinazioni ritmiche e melodiche. Il repertorio si caratterizza per una prevalenza di canti religiosi cristiani provenienti dal Congo, Cameroun, Cile, Ecuador e Italia, arrangiati da musicisti africani e italiani sullo sfondo di una forte connotazione afro.
La Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital viene costituita nel 1998 per volontà dei Missionari Comboniani e della famiglia di padre Giuseppe Ambrosoli, fondatore del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital e della St. Mary's Midwifery School di Kalongo in nord Uganda.
La Fondazione sostiene con risorse economiche e manageriali l'attività dell'ospedale e della scuola, con l'obiettivo di contribuire concretamente al miglioramento delle condizioni di salute e di vita della popolazione del nord Uganda.
Durante la serata interverranno Padre Egidio Tocalli e Giovanna Ambrosoli, presidente dell'omonima Fondazione.
Il concerto gode del patrocinio della Provincia di Sondrio e del Comune di Sondrio.
Ingresso gratuito, contributo libero a favore del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital.
PROGRAMMA DEL CONCERTO:
“Yezu Wangu”
Canto in lingua swahili, lingua bantu parlata in vari paesi dell'Africa sub sahariana: Tanzania, Uganda, Kenya. Il testo racconta della fiducia che i pastori hanno nei confronti dell'unico grande vero pastore: il Signore.
“Biblia”
Canto della liturgia congolese, caratterizzato da una ritmicità coinvolgente che sottolinea l'importanza della parola di Dio. Il canto verrà eseguito con alcune strofe in lingua lingala e altre in lingua Ewondo, del Camerun.
“Tata Eh!” (Salmo 146)
“Tata eh ngai oyo!” cioè “Eccomi Signore salvami!” Inno al Dio che soccorre.
“Mungu”
Brano congolese sull'invocazione alla Pace tra gli uomini; quest'ultimi decimati dall'odio, dall'intolleranza e dalla vendetta dimenticano la loro vera identità, quella basata sull'Amore.
“Kudje Ko”
Canto in lingua Fulfuldé, del nord del Camerun, dove è presente un'altra percentuale di musulmani che convivono pacificamente con i cristiani. “Kudjé ko Allah hokkiam dalla sua: voglio offrire al mio Dio…”
“Nazarete”
Nazareth! Nazareth! Ecco il modello di famiglia. Questo brano composto dal fu Cardinale Joseph Malula, primo vescovo del Congo veicola un messaggio di conforto per tutte le famiglie, appoggiandosi all'esempio della famiglia di Nazareth, punto di riferimento nei tempi odierni per i nostri nuclei famigliari, decimati dall'intolleranza, l'impazienza e l'egoismo.
Il ritmo? Un Valzer africano.
“Malemazu”
“Tiene la mia mano e cammina con me perché i problemi di questo mondo disturbano il mio cuore”. Dal Camerun, in lingua Ewondo, un brano che dettaglia quanto la cultura Bantù dell'Africa equatoriale abbia influenzato la religione che la colonizzazione ha portato con sé. Un popolo guerriero che inietta alla liturgia un ritmo molto cadenzato per lodare il Signore. Il ritmo si chiama Bikutsi, tipico del Camerun, un ritmo vitale e vibrante che ti spinge a ballare.
“Mama Maria”
Canto mariano della Repubblica Democratica del Congo. E' un invito a recitare il rosario con la stessa familiarità con cui si suona il tamburo, che nella maggior parte dei paesi dell'Africa è strumento di comunicazione, quindi utilizzato nella quotidianità. Attraverso un linguaggio semplice del popolo bantù dell'Africa equatoriale, che è rimasto ancora legato alla tradizione orale, questo canto rappresenta una preghiera di speranza a Maria ringraziandola e affidandole le sofferenze e le gioie di un popolo decimato dalla guerra.
“Je m'abandonne à toi”
Questo è un canto in francese, più precisamente una preghiera di abbandono totale a Dio. Il testo è stato composto dal religioso Charles de Foucauld che ha vissuto la sua conversione in età matura e che è stato beatificato nel 2005. Egli ha sviluppato nel corso della sua vita un'apertura e un interesse verso culture lontane dalla sua, soprattutto quella araba, ebraica e tuareg.
“Yoka“
Un imperativo: Ascolta! Ascolta il tuo Signore che ti parla e accogli la sua volontà. Il canto evidenzia la missione che dovrebbe avere ogni credente, ovvero quello di amare il prossimo mettendo in pratica la Parola del Signore. In lingua Lingala, il coro propone un arrangiamento che fa risaltare l'effetto “chiamata – risposta”.
“Shema Israel”
“Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno”. Questa frase, che dà il nome alla preghiera, contiene il Tetagramma biblico יה*ו*ה, non pronunciabile, e quindi viene letta Shema' Ysrael, Ado-nai Eloheinu, Ado-nai echad, e pronunciata coprendosi gli occhi. Nella liturgia ebraica la “Shemà” è considerata la preghiera più sentita, assieme al “Kaddish”. La sua lettura (Qiriat Shema) avviene due volte al giorno, nella preghiera mattutina ed in quella serale. Il Coro Elikya propone una versione particolarmente arrangiata con i suoi colori di incroci interculturali.
La Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital
“La salute è un diritto universale.
Investire sulla salute è investire sul benessere di ogni individuo e sul futuro di un Paese.
Garantire assistenza sanitaria qualificata significa ridurre e prevenire malattie facilmente curabili nel mondo sviluppato e contribuire al miglioramento delle condizioni di salute e di vita di ogni individuo .
Nostra responsabilità e desiderio è perpetuare la memoria e l'opera medica e missionaria di padre Giuseppe Ambrosoli, proseguendo nel solco da lui tracciato.
Attraverso il sostegno dell'ospedale e della scuola di ostetricia da lui fondati, assicuriamo l'accesso ai servizi sanitari alla popolazione del Nord Uganda e promuoviamo la formazione medica per accompagnare l'ospedale verso il futuro traguardo dell'autonomia.”
Con questa missione viene costituita nel 1998 ad opera dei Missionari Comboniani e della famiglia di Padre Giuseppe Ambrosoli la Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital, al fine di dare continuità e futuro all'ospedale di Kalongo e alla scuola specialistica di ostetricia da lui fondati.
La Fondazione sostiene :
- i costi di gestione corrente dell'ospedale, condizione imprescindibile per l'erogazione continuativa di adeguati servizi sanitari e di assistenza
- l'attività di formazione della scuola di ostetricia al fine di ridurre, attraverso servizi sanitari tempestivi alle donne in gravidanza, il problema della mortalità materno-infantile e contribuire al miglioramento della condizione femminile
- la formazione manageriale, sanitaria e tecnico-logistica del personale.
L'opera di padre Giuseppe negli anni dello sviluppo dell'ospedale ugandese ha potuto contare sul fondamentale sostegno di medici, privati, imprenditori e istituzioni proveniente dal territorio comasco e valtellinese, grazie anche all'intensa attività di proselitismo di padre Egidio Tocalli, morbegnese, medico e missionario comboniano, succeduto a padre Giuseppe alla guida dell'Ospedale negli anni dolorosi della guerra civile. Rientrato in Italia nel 2008, padre Egidio oggi collabora intensamente alle attività di divulgazione e raccolta fondi della Fondazione Dr. Ambrosoli.
Padre Giuseppe Ambrosoli
Nato nel 1923, dopo una laurea in medicina e chirurgia a Milano e la specializzazione a Londra in malattie tropicali, padre Giuseppe Ambrosoli entra nell'ordine dei comboniani con il sogno di partire per l'Africa e dedicare la propria esistenza ai più poveri.
Nel 1955 si reca a Kalongo nel nord dell' Uganda per gestire un piccolo dispensario locale.
Professionalità e dedizione, competenze mediche e spirito imprenditoriale, unitamente al supporto di tanti medici volontari e amici finanziatori, lo portano a trasformare in 32 anni il piccolo ambulatorio in una delle più importanti strutture sanitarie ugandesi, con 330 posti letto e standard di cura elevati.
“Salvare l'Africa con gli Africani”: nel 1959 Padre Giuseppe fonda una scuola specialistica di ostetricia nella convinzione che la formazione qualificata sia la strada maestra per l'autonomia delle future generazioni.
Nel 1987 la guerra civile che flagella il nord Uganda porta all'evacuazione forzata dell'ospedale per ordine militare. Padre Giuseppe, provato dalla fatica e dalla sofferenza, muore a Lira il 27 marzo nel 1987 .
Dopo la sua morte è stata avviata la causa di beatificazione, che è tutt'ora in corso.
Nel 1989 l'ospedale di Kalongo viene riaperto ed intitolato al suo fondatore: nasce il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital, alla cui guida arriva padre Egidio Tocalli, missionario comboniano e medico che lo dirige sino al 2008 portando avanti il processo di “africanizzazione” iniziato dal fondatore.
Il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital e la St. Mary's Midwifery School Kalongo (Nord Uganda)
L'Ospedale, fondato nel 1957 da padre Giuseppe Ambrosoli, missionario comboniano e chirurgo, è un ente privato non profit appartenente alla Diocesi di Gulu. E' una delle più importanti organizzazioni sanitarie ugandesi per numero di letti (302) e garantisce assistenza sanitaria qualificata a circa 40.000 persone l'anno: il 70% donne e bambini.
Dotato di 6 reparti - maternità, pediatria, medicina generale, chirurgia, tbc, aids - un poliambulatorio per pazienti esterni, un laboratorio di analisi e radiologia e 2 sale operatorie, da impiego oggi a 213 operatori.
La Scuola viene fondata nel 1959 da padre Ambrosoli per trovare una soluzione sostenibile al grave problema della mortalità materno - infantile in Africa.
Punta sulla formazione qualificata quale fattore primario per dare alle future generazioni la possibilità di un futuro autonomo anche in campo sanitario.
Dalla sua nascita ad oggi la St. Mary's Midwifery School ha qualificato 1200 ostetriche.
Oggi è considerata una struttura di eccellenza nella formazione medica specialistica e le sue ostetriche diplomate vengono richieste non solo nelle strutture ugandesi, ma anche in quelle di Tanzania, Kenia, Sudan, Congo e altri paesi dell'Africa sub sahariana.
Informazioni:
Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital Kalongo Uganda Onlus
www.fondazioneambrosoli.it info@fondazioneambrosoli.it
telefono: 02. 36558852
codice fiscale: 95055660138
IBAN : IT 25 M 05216 10900 000000000750– Credito Valtellinese, via S. Elia,4 Como
c/c postale n° 8758230