Il CDU tuona contro la Regione Lombardia. «L'ente si assuma le proprie responsabilità, servono controlli intensivi sui migranti apolidi».
Recentemente sono balzati agli onori della cronaca due casi analoghi, riguardanti vicende tragiche di migranti. Il 17 febbraio il cadavere di un uomo africano è stato ritrovato sul tetto di un treno alla stazione di Cannes "La Bocca". Il ventenne, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe rimasto folgorato nel tentativo di aggrapparsi al pantografo (il dispositivo installato sui veicoli ferroviari e tranviari che si collega ai cavi dell'alta tensione) del convoglio proveniente da Ventimiglia. Stessa sorte il 2 marzo per un migrante originario del Mali che ha preso fuoco sul tetto di un treno regionale partito dall'Italia settentrionale; il corpo senza identità è stato recuperato alla stazione di Balerna nel Canton Ticino, quindi è intuitivo che l'uomo volesse oltrepassare la frontiera.
Questi avvenimenti, a cui se ne potrebbero aggiungere molti altri affini accaduti nel passato nonché quelli ipotizzabili per proporzionalità che verranno a sommarsi in un futuro prossimo, sono stati segnalati da Lorenzo Annoni del partito Nuovo CDU per condurre a una riflessione più ampia ed articolata sul tema tanto discusso degli immigrati. «Viene spontaneo constatare - spiega - che una moltitudine di stranieri sta attraversando il territorio italiano liberamente, in maniera del tutto incontrollata». Proprio sulla necessità di controlli severi insiste il CDU al fine di salvaguardare vite umane e garantendo maggiore sicurezza ai cittadini del Belpaese. La considerazione, infatti, si sposta facilmente sul piano sanitario. I migranti provengono da luoghi ad alta endemia, in cui le cure sono precarie e l'igiene scarsa, perciò possono essere portatori di malattie infettive, per citarne alcune: tubercolosi, scabbia, aids, meningite. «Chiediamo alla Regione Lombardia che, a tal proposito - incalza Lorenzo Annoni -, si occupi di accertare le condizioni sanitarie dei migranti con appositi esami al loro arrivo nel territorio lombardo e inoltre incoraggi la prevenzione in ogni sua forma, facendosi promotrice di campagne informative e rendendo i vaccini, laddove esistano, disponibili e gratuiti per chiunque».
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